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«Ho cominciato ad incidere ma non riuscivo a visualizzare la trachea. Poi, c’è stato un improvviso calo dei parametri vitali». A dirlo è stato Domenico Antonio Sorrentino, 55 anni, primario del reparto di otorinolaringoiatria dell’ospedale di Vibo Valentia, nel corso del processo in cui è imputato per omicidio colposo in relazione alla morte della sedicenne Eva Ruscio, avvenuta nell’ospedale di Vibo il 5 dicembre 2007.
Sorrentino è imputato, davanti al giudice monocratico del Tribunale, insieme ad altri quattro medici, tre specialisti in otorinlaringatria e uno in anestesia. Eva Ruscio era stata ricoverata alcuni giorni prima per un ascesso peritonsillare ed è morta durante l’intervento di tracheutomia.
Sorrentino è stato sentito per circa tre ore ed ha risposto alle domande del pm Fabrizio Garofalo e dei legali di parte civile che gli hanno contestato alcune divergenze tra quanto riferito ieri e quando aveva dichiarato nel corso delle indagini. Nel corso della prossima udienza, l’11 giugno, Sorrentino risponderà alle domande degli avvocati difensori.

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