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STIPENDI-1
Oggettivamente la voce che pesa maggiormente in una società è quella relativa alle retribuzioni del personale, che per una società di calcio è rappresentato dai calciatori e dai tecnici. Nella stagione appena conclusa a bilancio del Potenza ci sono stipendi per un ammontare totale di un milione e centomila euro circa netti. Ovviamente ci sono contratti di ingaggio di un tenore e contratti molto più bassi, ma il totale degli stipendi da pagare non si allontana dalla cifra appena indicata. Orientativamente si sono onorati gli stipendi completamente fino al mese di gennaio e solo per alcuni fino al mese di febbraio. Da marzo a giugno nessun emolumento è stato versato per carenza di fondi (oltretutto dichiarata alla Lega da Arcieri e Galigani con una lettera ufficiale datata 29 gennaio 2009), per cui i calciatori dagli stessi amministratori che l’hanno dichiarato pubblicamente, sono stati indirizzati all’aggressione della fideiussione. La cifra che non tornerà più nelle disponibilità di Postiglione supera i 500 mila euro ed è facilmente calcolabile se si presta attenzione agli stipendi da pagare agli atleti per quel lasso di tempo e che sono inseriti nei conti rossoblù.
In questa analisi balza agli occhi una crescita costante degli esborsi piuttosto che una riduzione degli stipendi, come avevano fatto credere Arcieri e Galigani. Senza considerare il mese di luglio in cui i calciatori venivano ingaggiati, e nel quale al giorno 30 il Potenza si era impegnato per 17 mila euro, la costante fino al mese di novembre è in media di 72 mila euro di stipendi. Da dicembre, avvio del cambio di gestione, si passa a una media di 128 mila euro/mese.
DIRITTI DI IMMAGINE
La rimodulazione dei contratti, così come voluta dall’amministrazione rossoblù è scattata nel momento in cui Arcieri e Galigani hanno temuto l’effetto “Cardinale-Lucenti”. I tifosi ricorderanno che questi due calciatori, all’indomani delle dimissioni di Postiglione (20 ottobre) depositarono in Lega le loro scritture private con la società nelle quali si rivendicavano emolumenti non inseriti nei contratti federali, ad integrazione del loro ingaggio, e validi come diritti di immagine. Era l’apertura di una vertenza pesantissima (in bilancio sono stati accantonati 165 mila euro per il “contenzioso-Lucenti” e 187 per il “contenzioso-Cardinale”) per il club, sia in termini di rischi di penalizzazione, sia per quello che divenne l’effetto contrario. Ossia: anche altri giocatori erano in possesso di scritture private per diritti di immagine (tra l’altro previsti federalmente). Il timore di trovarsi sul lastrico ha spinto Galigani e Arcieri a rimodulare queste cifre, per cui a fronte della “restituzione” degli accordi, sono state caricate sui contratti dei calciatori (e quindi depositati in Lega nuovi contratti) aggiunte economiche leggermente inferiori all’accordo parallelo. Un esempio per tutti: un calciatore che a luglio aveva firmato un’intesa per 39.800 euro più 10 mila euro di indennità di trasferta (ed a parte un contratto per i diritti di immagine da 50 mila euro), ha risottoscritto a febbraio un’intesa per 79. 800 euro più 10 mila di indennità di trasferta. Il risparmio è stato minimo per la società che si è trovata caricata nel suo monte debitorio anche cifre di intese sottoscritte con altri soggetti giuridici e che, in tempi non sospetti (magari alla fine del campionato), potevano essere rinegoziate con i diretti interessati. Proprio come avveniva in passato, tant’è che nel bilancio ci sono ancora pagamenti che il Potenza ha dovuto elargire a calciatori delle scorse stagioni (Berretti, Cammarota e altri) e che hanno dilazionato fino al 2010.
FIDEIUSSIONE INTACCATA
La fideiussione quindi sarà intaccata per una parte degli stipendi di febbraio non versati (diciamo 80 mila euro) più quelli non pagati a marzo e aprile e che si conoscono (120.527 e 121.360) e quelli di maggio e giugno (orientativamente 120 mila per due mensilità)
INGAGGI
Quindi, in conseguenza di ciò, non sarà un problema ricevere le firme delle ricevute liberatorie da parte dei calciatori. Documenti che fanno parte integrante della richiesta di iscrizione. In via del tutto eccezionale, rispetto alla tendenza che si riscontra mediamente nelle società di calcio italiane, ogni calciatore percepirà quanto ha pattuito con la società a luglio o, per quelli che hanno rimodulato i contratti, a febbraio. Non però i premi salvezza previsti, in quanto non sono esigibili quelli fissati nel mese di febbraio ed, in ultima analisi, manca la controprova della salvezza effettiva del Potenza, non avendo la squadra disputato i play out. certo è che nel computo generale balzano agli occhi alcuni stipendi a favore di calciatori dei quali non si è vista nemmeno la sagoma negli allenamenti. Si tratta oltretutto di giovani che se fossero stati impiegati avrebbero dato linfa alle casse societarie, ma in questo contesto hanno rappresentato una passività del tutto particolare. Perchè ciascuno per sue ragioni, ma di gente come Cerbone, Sica, D’Elia, Saurino, Cerullo, Scardini, D’Aguanno non si sono viste tracce. Ed in media, ciascuno di essi ha percepito dai 1.200 ai 1600 euro al mese.
SPESE LEGALI
E a beneficio di quanti hanno creduto nella gratuità del patrocinio legale per il club nella causa davanti alla Corte Federale e al Tnas, va precisato che sono iscritte a bilancio spese di 55 mila euro, e di 18 mila, ai quali si aggiungono seimila per il collegio sindacale e 46 mila per la Covisoc.
DEBITI CON LO STATO
Quello che potrebbe interessare maggiormente è il capitolo relativo ai debiti con lo Stato. Certamente sono stati acclarati 198 mila euro di Iva e 203 mila di oneri previdenziali ancora da onorare. E di questa cifra, come ricordavamo ieri, la prima può essere dilazionata al 100% in sei anni (72 rate), la seconda solo al 70% (nello stesso numero di rate). Quindi 61 mila euro devono essere versati subito per avere l’ok alla dilazione in 72 rate dei restanti 340 mila. Quota che prevede un esborso fisso di cinquemila euro minimo al mese.

STIPENDI -2
Innanzitutto merita di essere ricordato che fino a novembre la media degli stipendi del Potenza era di 72 mila euro, così divisa: luglio 17.477, agosto 65.907, settembre 71.402, ottobre 75.583, novembre 75.880. Qualche taglio in organico ha portato gli stipendi netti di dicembre a 74.056, ma da gennaio in poi l’escalation è costante. Si parte dai 97.306 del primo mese, per arrivare a 119.885 di febbraio, 120.527 di marzo, 121.360 di aprile. La media si è alzata così a 128 mila euro mensili, per cui riteniamo che anche nei mesi di maggio e giugno (dati non in nostro possesso) si oscilla intorno ai 120 mila euro/mese.
Abbiamo già spiegato ieri che la dirigenza ha optato per una restituzione dei diritti di immagine, contratti dai calciatori con altre società e garantiti da titoli esigibili, inserendo però nel contratto federale una parte di quelle somme che ai calciatori saranno pagate certamente con l’escussione della fideiussione.
CONTRATTI IN ESSERE
Quindi appare legittimo per chi ha amministrato che calciatori che fino a novembre prendevano 3.800 euro mensili, si trovano uno stipendio da 8.500 da gennaio in poi, proprio in virtù della rimodulazione degli accordi fatti con Postiglione a luglio. Ma in questo quadro balzano agli occhi alcune incongruenze.
Per esempio: a parecchi è sfuggito che il calciatore Adelio Cerbone, vincolato al Potenza con un contratto annuale a minimo federale (28 mila euro) si è ritrovato a febbraio con un’intesa prolungata fino al 2011, sempre al minimo federale. Oppure che calciatori che non hanno mai vestito il rossoblù hanno preso o prenderanno al mese 1.270 euro (Sica), 1.215 euro (Saurino), 1.200 euro (Cerullo), 1.617 euro (D’Elia), 1.484 euro (Scardini), 1.200 euro (D’Aguanno). Ovviamente, vitto e alloggio esclusi.
Quest’analisi non vuole assolutamente scagionare il patron Postiglione dalle “spese folli” da lui messe in preventivo per giocatori che probabilmente non valevano quelle cifre e che hanno pesato parecchio sulle casse. Ma forse il patron aveva anche messo in preventivo che dalla valorizzazione di due giovani (Tesoniero e Porcaro) che avrebbero dovuto giocare titolari, il Potenza avrebbe potuto mettere in cassa non meno di 40 mila euro a presenza ciascuno.
CONTRATTI FUTURI
Fatto sta che non può non considerarsi che il Potenza è impegnato per il prossimo anno già per un ammontare pesante di ingaggi.
Nel dettaglio il riferimento è ai contratti di Aquino (210 mila), Cardinale (175), Gragnaniello (175), Catania (110), Langella (159), Tesoniero, Nappello, Porcaro e Cerbone (tutti al minimo federale di 28 mila euro). Il totale è assai vicino al milione di euro. E’ pur vero, però, che si tratta di calciatori che possono essere facilmente liberati anche perchè avrebbero mercato in categoria superiore alla Seconda, solo che una regola non può essere data per certa. Poi vanno valutate le comproprietà (Iraci, Profeta, D’Elia e Di Fatta) che potrebbero restare in carico al Potenza se l’altra società (Bari per il primo, Catania per gli altri tre) dovessero offrire zero per il riscatto. E ciascuno di loro è legato al club da altri anni di contratto.
DEBITI INCERTI
Queste spese appena citate potrebbero essere etichettate come quelle certe del Potenza. L’incognita è legata a tutta una serie di esposizioni di dubbia origine e che fanno riflettere.
Un esempio eclatante è quello di Bruno Iovino, ex direttore generale ai tempi di Calluori e poi all’inizio dell’esperienza di Postiglione. A fronte di un contratto garantito dalla firma del fratello del patron, Iovino aveva preteso uno stipendio di 12 mila euro più 8 mila di indennità di trasferta. E’ stata adoperata una transazione (quattro rate da 3.750 euro) non ancora onorata del tutto (sono state pagate solo le prime due tranche). Iovino ha la possibilità di intaccare la fideiussione di quest’anno o quantomeno di bloccare l’iscrizione alla Seconda se non gli saranno pagati gli altri 7.500 euro.
E come Iovino in giro ci sono tanti altri creditori del Potenza che faranno valere le proprie spettanze. Tra gli altri un creditore l’ha già fatto e ha chiesto il pignoramento delle quote del Potenza, oltretutto ancora sequestrate. Oggi arriverà il provvedimento di dissequestro, ma delle quote non si potrà fare ancora nulla se non verrà onorato il debito di chi ha reso eseguibile questo precetto per una cifra vicina ai 50 mila euro. Per non parlare anche di non meno di 20 assegni che sono “tornati indietro”, ossia non sono stati pagati e che quindi legittimano gli interessi degli intestatari di somme. E si tratta di alberghi, calciatori, procuratori non riconducibili alla attuale stagione (se non per un titolo).
ATTIVITA’
Sarebbe comunque ingeneroso non considerare che in questo quadro a tinte abbastanza fosche, un barlume di liquidità potrebbe derivare dalle attività di cui il Potenza beneficerà nella prossima stagione. Innanzitutto il premio di valorizzazione dei giovani che hanno giocato in questa stagione (anche se buona parte – se non tutta – è stata già anticipata quest’anno), poi il Potenza dovrà ricevere altri 174 mila euro per la cessione di Di Bella al Livorno (e altrettanto anche nel 2011) e un centinaio di migliaia di euro dai diritti radio e televisivi previsti dalla Lega. Postiglione ha in essere un contratto di sponsorizzazione tecnica con la Legea (100 mila euro), ma secondo i bene informati potrebbe esserci un contenzioso con questa società che alla fine sarà risolto con una risoluzione. Nel valore della società va inserito anche il parco giocatori. Certo, se Tesoniero e Porcaro avessero giocato di più oggi si sarebbe potuto monetizzare abbastanza da una loro cessione (sono legati al Potenza fino al 2012). Oggi sono in organico con Nappello e il giovane Girardi. Da questi qualcosa può venire fuori, così come da una probabile cessione di Catania, ma allo stato attuale non è possibile fare alcuna previsione.

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