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«Il bluff continua sempre a danno della Calabria, unica regione che sembra non dover essere considerata parte integrante della nostra nazione». Inizia così una dichiarazione della parlamentare Angela Napoli (Pdl), che aggiunge: «La Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati ha approvato un emendamento alla «Carta delle Autonomie» con il quale verrebbero soppresse le province con abitanti inferiori alle 200.000 unità, con la salvaguardia delle province montane. Così – sottolinea – dopo aver tutelato le province delle Regioni autonome, quelle delle Città Metropolitane, quelle montane, quelle amministrate dalla Lega Nord, la «scure» si dovrebbe abbattere, per quanto riguarda la Calabria, sulle due provincie di Crotone e Vibo Valentia.
Gli ideatori di queste scelte dovrebbero spiegare ai calabresi il motivo dell’ulteriore penalizzazione loro riservata. Non v’è dubbio che ci sia l’esigenza di razionalizzare la spesa pubblica e nell’ambito di tale esigenza, congiunta con la riforma federalista dello Stato, occorra modernizzare la struttura amministrativa e, quindi, sopprimere tutte le province. D’altra parte l’attuale coalizione di Governo ha previsto la soppressione delle province nel proprio programma elettorale, e tale programma non può essere richiamato a «proprio uso e consumo». Il mantenimento dell’unità nazionale – conclude – passa anche attraverso scelte che non creino regioni di serie «A» e di serie «B».

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