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I consiglieri regionali del gruppo del Partito Democratico, Pietro Amato, Demetrio Battaglia, Bruno Censore, Carlo Guccione, Agazio Loiero, Mario Maiolo, Sandro Principe, Antonio Scalzo e Francesco Sulla, hanno depositato un’interrogazione urgente a risposta scritta indirizzata al Presidente della Giunta regionale ed all’Assessore ai Lavori pubblici, «in relazione alla sospensione cautelativa decisa dal Dirigente generale del Dipartimento ai Lavori Pubblici di 480 interventi di opere pubbliche riguardanti la quasi totalità degli enti locali calabresi».
I consiglieri sottoscrittori, nella loro interrogazione, definiscono l’iniziativa di sospensione «atto di enorme gravità poichè si procrastinano centinaia di opere pubbliche necessarie per superare gli atavici problemi che affliggono le comunità calabresi in ritardo di sviluppo rispetto al resto del Paese.
Non si permette – si legge nell’interrogazione dei consiglieri regionali del Partito Democratico – l’immissione nel circuito economico regionale di decine di milioni di euro che consentirebbero di far tirare un sospiro di sollievo alle centinaia di piccole imprese dell’edilizia, strozzate da una crisi senza precedenti.
La giustificazione adottata dal Dirigente generale – affermano i consiglieri del Pd – appare alquanto risibile quando fa riferimento ad enti che hanno richiesto devoluzioni o alla presenza di non meglio chiarite incongruenze. In tal caso, correttamente – si legge nell’interrogazione consiliare – il Dirigente generale avrebbe fatto bene a sospendere singoli interventi e non l’intero Piano. L’iniziativa, quindi, crea, probabilmente, un contenzioso con quei Comuni virtuosi che hanno già provveduto ad attivare le procedure previste dalla legge, con il rischio di innescare il solito meccanismo, tutto meridionale, che vede trascorrere tempi biblici tra l’idea di un intervento e la realizzazione dello stesso».
I consiglieri regionali del gruppo Pd, inoltre, evidenziano «che vi sono palesi profili di illegittimità del provvedimento stesso e che le motivazioni che hanno generato il Decreto di sospensione sono completamente diverse da quelle riportate nel comunicato fatto diramare dal Dipartimento LL.PP. dove si parla di motivi di natura finanziaria non presenti nel decreto. Trattandosi di sospensione – sostengono i consiglieri regionali del Partito Democratico – il Direttore Generale avrebbe dovuto prevedere il limite temporale della stessa per non lasciare il Programma nella più assoluta indeterminatezza». I consiglieri regionali sottoscrittori, alla luce delle considerazioni esposte nell’interrogazione, hanno «invitato il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore ai Lavori Pubblici a sensibilizzare il Dirigente Generale del Dipartimento affinchè voglia provvedere all’immediata revoca, senza alcun indugio, del Decreto n. 8832 del 9 giugno 2010».

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