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Per la costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia l’imprenditore Lello Fusca avrebbe dovuto pagare una tangente da 1 miliardi e 700 milioni di vecchie lire all’allora parlamentare dell’Udc, Michele Ranieli. Il particolare è stato riferito dal collaboratore di giustizia Domenico Cricelli di Tropea nel corso del processo ‘Ricattò che vede imputate sei persone. Ranieli, per la vicenda delle tangenti per la costruzione del nuovo ospedale è stato già assolto al termine del processo con rito abbreviato. La gran parte delle persone citate oggi nel corso della deposizione del collaboratore di giustizia non sono mai state coinvolte nell’inchiesta sulle presunte tangenti per l’ospedale di Vibo Valentia. La tangente, secondo quanto riferito da Cricelli, era finalizzata a favorire Fusca nell’aggiudicazione degli appalti per la costruzione del nuovo ospedale. Ranieli avrebbe poi dovuto dividere il denaro con il giudice Patrizia Pasquin ed un parlamentare di cui Cricelli ha detto di non conoscere il nome. Secondo il racconto fatto in aula dal pentito, altra somma di 2 miliardi di vecchie lire, Lello Fusca avrebbe dovuto versarla all’imprenditore Domenico Liso, affinchè costui gli cedesse i subappalti. L’appalto per la costruzione del nuovo ospedale di Vibo era stato infatti aggiudicato al ‘Consorzio Tiè di Domenico Liso. Secondo il collaboratore, alle cene a casa di Lello Fusca a Punta Scrugli di Briatico, svoltesi nel maggio-giugno 2004, oltre allo stesso Cricelli (che avrebbe fatto nell’occasione da cuoco), parteciparono Domenico Liso, Michele Ranieli, la Pasquin, Antonella Barbieri amica della Pasquin, Giuseppe Fusca, figlio di Lello, e Gina Lorenzo, ex convivente di Cricelli.

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