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Un patrimonio notevole quello sequestrato ieri dalla polizia e dalla guardia di finanza, in provincia di Cosenza e riconducibile a Giuseppe Nigro, 50 anni, di Belvedere Marittimo, arrestato nel luglio dell’anno scorso per i reati di usura aggravata dal metodo mafioso ed estorsioni ai danni di imprenditori. Sequestrati i beni indicati nel provvedimento del tribunale di Cosenza ed anche altre proprietà per un valore complessivo, secondo quanto si è appreso dagli investigatori, di circa sette milioni di euro.
I beni sequestrati sono 13 unità immobiliari, undici conti correnti, quote della società ‘Auto Nicò ed un’automobile Bmw X5. Secondo gli investigatori tutti i beni sarebbero riconducibili alla cosca Muto di Cetraro.
Giuseppe Nigro, sorvegliato speciale, tratto in arresto per usura ed estorsione nell’agosto del 2009 a seguito dell’Operazione denominata «Cartesio», è ritenuto organico alla cosca Muto di Cetraro, insieme alla moglie Franca Coccia.
La Polizia e la Guardia di Finanza ritengono che ci sia un’enorme sperequazione tra i beni posseduti dal Nigro e i redditi derivanti dal suo lavoro di concessionario di autovetture. Da qui la proposta di sequestro, accolta dal Tribunale di Prevenzione di Cosenza.
Nell’ultimo anno, è stato precisato nella conferenza stampa tenuta presso la Questura di Cosenza, sono 20 i sequestri di beni effettuati, per un ammontare di circa 110 milioni di euro. Tredici sono state invece le confische, per un ammontare di circa 86 milioni di euro. L’ultima confisca è avvenuta la settimana scorsa, ai danni dei beni sequestrati a Fabio Antonio Falbo, ritenuto organico al clan degli Abbruzzese. Solo alcune autovetture sono state restituite ai familiari di Falbo.

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