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A garanzia dell’ordine e della sicurezza pubblica, il Questore della provincia di Reggio Calabria, Carmelo Casabona (in foto), in occasione dei funerali del boss Vincenzo Macrì,che si svolgono oggi, ha vietato che il trasporto della salma avvenisse in forma pubblica e solenne, disponendo che la stessa fosse condotta direttamente presso il cimitero di Siderno Superiore (RC), per lo svolgimento dei funerali in forma strettamente privata. Vincenzo Macrì detto anche “u baruni”, elemento di spicco dell’omonima consorteria mafiosa operante in Siderno e nella restante locride, con precedenti penali per sequestro di persona a scopo di estorsione e associazione a delinquere di stampo mafioso, era il nipote del defunto patriarca della ‘ndrangheta Antonio Macrì, assassinato in Siderno il 20 gennaio 1975.
Il decreto del Questore di Reggio Calabria è stato notificato, tramite la Questura di Roma, ai familiari del defunto, che si è spento, per cause naturali, a Roma, al policlinico Umberto I, nella giornata del 15 giugno.
Prima del ricovero in ospedale, Macrì, stava scontando, agli arresti domiciliari in Siderno, la pena di 26 anni di reclusione per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Il provvedimento era stato, poi, sospeso per motivi di salute. La salma, dall’obitorio del Verano in Roma è stata restituita ai familiari nella giornata di ieri, 17 giugno, e trasportata in Siderno per le celebrazioni funebri.

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