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NOTTE stile “Arancia Meccanica” nella tranquilla – si fa per dire – Potenza.
E’ giovedì sera. Due ragazzi escono da un locale e decidono di andare a fare due passi nel parco di Montereale. E’ molto tardi. Sono circa le 3.
Tra una chiacchiera e un’altra, arriva nello storico parco della città, un gruppo di ragazzi un po’ esagitati.
Senza dare troppe spiegazioni si intromettono nella discussione dei due amici con una scusa. «Mi hai rotto la moto» dice uno del gruppo rivolgendosi a uno dei due. Il giovane che si trovava insieme all’amico cade dalle nuvole, visto che non lo conosceva nemmeno. Pochi attimi e uno dei ragazzi del gruppo gli dà un ceffone senza troppi complimenti. Nasce un piccolo parapiglia. Il ragazzo colpito scappa e si rifugia nella sua autovettura.
Gli altri lo inseguono minacciandolo. Sono momenti concitati. Accende la macchina, va a marcia indietro ma colpisce un’altra autovettura. Intanto viene raggiunto. Il branco si accanisce sul povero ragazzo. Alcuni salgono addirittura sulla macchina e rompono il parabrezza a calci (la foto a lato è eloquente). Una furia cieca che sembra non arrestarsi mai. Non è finita. Uno del branco sfila le chiavi dalla macchina. Il ragazzo, a questo punto, è in trappola. Volano altri schiaffi e altri pugni. Dopo qualche minuto tutto finisce. Il branco spegne i suoi violenti ardori e va via. Rimane il giovane che chiama il padre. Arriva nel frattempo anche una pattuglia della polizia. Il ragazzo ha il labbro spaccato e il volto che presenta diverse ferite. Viene medicato al pronto soccorso. Il padre, sindaco di un paese della Calabria che ci ha raccontato l’episodio, nei prossimi giorni presenterà regolare denuncia. Secondo le sue informazioni, il capo branco sarebbe stato già individuato: «E’ un ragazzo – ci ha detto – acqua e sapone. Nessuno immaginerebbe che abbia potuto fare una cosa del genere. Questo atto di violenza a mio figlio – aggiunge – non è un caso isolato a Potenza. Altri ne hanno subite ma il più delle volte non vengono denunciate». La sua speranza è che questi episodi non capitino più. Ascoltando il suo racconto riecheggiano nella mente le parole di Alexander DeLarge il personaggio – interpretato da Malcom McDowell – protagonista del film di Kubrick, “Arancia Meccanica”: «folleggiammo alquanto con altri viaggiatori della notte da autentici sbarazzini della strada, poi decidemmo che era ora di eseguire il numero “visita a sorpresa” un pò di vita, qualche risata e una scorpacciata di ultraviolenza». Una “ultraviolenza” che sembra aver colpito anche la “tranquilla” Potenza.
g.rosa@luedi.it

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