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di Loredana Vaccaro
e Leo Amato

C’erano quelli stanchi delle solite feste, dei soliti party, e della solita musica, per non parlare delle solite dieci facce, e dei soliti giri lungo lo struscio di via Pretoria. Qualcuno insofferente all’idea di trascorrere ancora un weekend di questo caldo giugno in città senza fare nulla di originale. E tanti “work addicted” di quelli carichi come delle molle anche la sera del venerdì, dopo un’intera settimana passata a lavorare. C’erano quelli che di solito in provincia soffrono perché non sanno mai cosa fare o più semplicemente non riescono a trovare una serata all’altezza delle loro insuperabili aspettative. Ora potrà sembrare strano ma per una sera qualcosa di diverso è stato possibile persino a Potenza. Come l’evento che si è consumato nella notte di venerdì, un’appuntamento che è ormai un classico della movida cittadina, originale ed esclusivo, a metà tra il concept party e l’aperitivo, dove arte, live music, e dancefloor si sono fusi per dar vita ancora una volta a una serata davvero spumeggiante. Merito del matador della serata nonchè padrone di casa: Carlo Glinni, noto professionista del foro di potentino, e spesso immortalato nei rotocalchi dei due mondi, sospeso come sta tra la sua città e le bellezze del Brasile, dove si reca almeno una volta l’anno da quando è diventata un po’ la sua seconda patria. Il luogo che ha fatto da cornice a questo “concept party” è stato proprio il suo studio legale adibito per l’occasione in un vero e proprio spazio accogliente d’incontro e puro divertimento. La reception trasformata in un open bar, la sala impreziosita da quadri in una dance floor, il corridorio con vista Potenza by night in un crocevia di persone, di battute, dialoghi, risate, sguardi, di “piacere mi chiamo”, brindisi e tanti flash per immortale l’evento. Tra gli invitati difficile non imbattersi nell’altezza e nel portamento di una giurista mora vestita di bianco e rosa: Morena Rapolla, abituè della vita notturna del capoluogo. Ma anche un noto magistrato della Procura, il pm Francesco Basentini, perfettamente camuffato tra avvocati, praticanti, vari liberi professionisti e gli immancabili imbucati. Tra gli aneddoti più in voga le versioni di latino del magistrato, gli amici che sbirciavano sul foglio, e riuscivano a strappare i voti più alti. Così è la vita. Ad animare la serata il deejay Vito Lolaico, un praticante avvocato che da grande vuol fare il notaio. 28anni, sposato con due figli, da 14 anni vive nel mondo delle discoteche di tutta Italia. Un esempio di un giovane lucano che non sta sicuramente con le braccia conserte. Grazie all’attività di deejay, e il far parte della cosiddetta “scuderia” di Lele Mora,ha conosciuto tanti personaggi noti emeno noti come Belen Rodriguez, Eva Henger, Costantino Vitagliano, Francesco Arca, dj Francesco Facchinetti. Nella sua carriera ha duettato con il vocalist di Bob Sinclair in uno degli ultimi singoli, ha lavorato con deejay come Fargetta, Joe T Vannelli e in discoteche famose quali il Papeete di Milano marittima e l’Alexander disco di Campobasso. Tanta esperienza e tanta voglia di fare che traspare dai suoi occhi, ma anche tanta amarezza che deriva dal non poter lavorare in discoteche della Basilicata in quanto, a suo dire, manca la volontà di investire non solo soldi ma anche tempo per far crescere ematurare un certo tipo di divertimento. Come quello invece che c’è stato dall’avvocato Glinni perchè il mondo della notte non vuol dire “zero contenuti”, ma un’occasione in più per veicolare informazioni, conoscere gente e discutere su tematiche futili e meno futili.

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