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L’assemblea dei partiti della coalizione che sostengono la giunta regionale di centrodestra, composta da Pdl, Udc, Lista Scopelliti, Pri, Udeur, Noi Sud e Socialisti Uniti, riunitasi stamane a Lamezia Terme , ha esaminato la proposta formulata stamani dal presidente Scopelliti. «La sanità calabrese – è detto in un comunicato – necessita di una coraggiosa riforma sia dell’organizzazione delle strutture di ricovero e cura, pubbliche e private , sia di quelle dei servizi sul territorio ( distretti, poliambulatori territoriali, servizi di prevenzione primaria e secondaria, servizi di continuit… assistenziale, emergenza-urgenza) , che deve garantire una prima, efficace risposta ai bisogni di salute dei cittadini. Una tale riforma pone al centro il cittadino e i suoi bisogni di benessere. Essa vede tutti portatori di interesse legittimo e tutti i professionisti della salute e dei manager concentrati e rivolti verso un unico e grande obiettivo: migliorare e semplificare il percorso di ogni singolo cittadino verso il soddisfacimento dei bisogni sanitari e sociosanitari. Lo status di assistito va tutelato attraverso percorsi che garantiscono libertà di scelta, appropriatezza, qualità delle cure». «In tale ottica – si afferma ancora nella nota dei partiti della maggioranza – l’obiettivo che la Regione si pone non è, quindi, quello di ridurre la spesa sanitaria ma di migliorare la qualità delle cure in termini di efficacia e appropriatezza delle prestazioni (dare la cura giusta al momento in cui serve e dove serve), procedendo ad una revisione ragionata e completa dell’organizzazione dei servizi per risolvere l’inefficenza organizzativa che causa sprechi di risorse con la chiusura o la riconversione ove necessario di alcuni presidi ospedalieri. Cosi le risorse recuperate e razionalizzate potrebbero essere reinvestite in nuovi servizi, per ridurre il grave disagio subito dai cittadini calabresi che cercano nelle strutture sanitarie nella Regione risposte più appropriate ai loro bisogni di cure. Tutto questo presuppone il coinvolgimento e la collaborazione dei medici, di tutto il personale sanitario e amministrativo e, quindi, una crescita culturale che cooperi al miglioramento dei servizi.Ne può prescindere dalla partecipazione attiva dei sindaci e dell’assessorato regionale ai servizi sociali per sviluppare le sinergie necessarie a valorizzare una corretta programmazione della rete territoriale dei servizi dell’assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale. In tale cornice, le politiche che stanno alla base dei sistemi di governo della programmazione territoriale valorizzano il ruolo centrale degli enti locali e del terzo settore per creare una rete d’offerta orientata ed integrata. Ciò è possibile: individuando le responsabilità e le funzioni nel rispetto degli ambiti delle competenze, evitando sovrapposizioni di compiti tra le diverse strutture, realizzando l’integrazione in maniera coerente rispetto alla complessità dei problemi da affrontare».

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