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Riaprire il confronto sui tagli alle Regioni su basi nuove: cinque governatori del Pdl (Lazio, Campania, Abruzzo, Molise e Calabria) scrivono al ministro dell’Economia Giulio Tremonti chiedendogli di non rivedere la sforbiciata solo per le Regioni virtuose ma di tenere conto anche di quelle con i bilanci in dissesto che non sarebbero quindi in grado di sopportare un ulteriore colpo alle finanze.
Risponde in nottata, da Toronto, al termine del G20, il premier Silvio Berlusconi chiarendo che l’obiettivo è di bloccare gli «sprechi». «E’ chiaro che chi ha la responsabilità di governare le regioni difende lo status quo perchè molto spesso si tratta di abolire enti. Il che vuol dire persone che si devono cercare un altro lavoro. È sempre difficile e doloroso ma non si può andare avanti così a sprecare i soldi dei cittadini», afferma il premier. In attesa dell’incontro tra governo e autonomie locali in agenda per mercoledì, intanto la maggioranza sta mettendo a punto le prime novità alla manovra correttiva e che ruotano, intorno a sei assi: sicurezza, scuola, imprese, pensioni, comuni e energia.
Toccherà al relatore al decreto legge Antonio Azzollini presentare il primo pacchetto di emendamenti. I sindacati di polizia e il comparto sicurezza che sono tornati a alzare la voce contro l’Esecutivo avranno, quasi sicuramente, soddisfazione così come promesso fin dall’approdo della manovra al Senato dalla maggioranza. E, stando alle dichiarazioni, nonostante l’allarme del prefetto di Roma sembra del tutto scongiurata l’eventualità che vengano cancellate le prefetture. Annunciata poi anche la revisione del blocco degli scatti di anzianità per gli insegnanti. Altro capitolo chiave, le imprese. Confindustria ma anche molti senatori e una parte del governo sono a favore della proroga della Tremonti ter, vale a dire la detassazione degli investimenti per i nuovi macchinari e le nuove apparecchiature, che è agli sgoccioli.
L’ostacolo principale, come sempre, è rappresentato dalle coperture sulle quali l’Esecutivo è ancora a lavoro. Scontata invece la modifica, che potrebbe presentare lo stesso relatore, della norma che prevede il blocco del riacquisto da parte del Gestore dei servizi energetici dei certificati verdi in eccesso per le energie rinnovabili, così come sono ormai certe le misure per l’alleggerimento della stretta sugli assegni di invalidità e l’introduzione dell’innalzamento dell’età pensionabile delle donne nella Pa. Possibile, infine, che sempre la maggioranza traduca in emendamenti l’intesa trovata con i Comuni e che in parte punta a rivedere il patto di stabilità interno.
E se appare sempre più evidente che anche con le Regioni occorrerà trovare un accordo e quindi rimodulare i tagli ai finanziamenti, è però molto probabile che per una soluzione definitiva occorra attendere almeno mercoledì. La via d’uscita, caldeggiata dai leghisti, che prevede di premiare le Regioni virtuose a discapito di quelle con i conti in rosso non convince gli alleati del Pdl. Lo dice chiaramente il presidente del gruppo a Palazzo Madama Maurizio Gasparri che invita Tremonti a «valutare la particolare condizione in cui si trovano talune regioni. Pensiamo – dice – al Lazio, alla Campania e alla Calabria dove i nuovi presidenti devono gestire una situazione catastrofica, determinata dalle precedenti gestioni».

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