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Nella lista nera del nucleo di Polizia tributaria di Cuneo sono finiti oltre mille cittadini, sull’intero territorio italiano e tra questi anche lucani. L’accusa è di contrabbando continuato, anche se le persone coinvolte sono tutte ignare del reato commesso: fumatori che nel 2006 hanno acquistato stecche di sigarette on line, sul sito di una società svizzera che vendeva le marche più famose a prezzi bassissimi, a volte quasi alla metà del costo normale.
L’attività investigativa è partita a giugno di quattro anni fa, quando gli uomini del nucleo operativo, si erano accorti di alcuni forum tematici in cui si commentava la vendita on line. Acquirenti entusiasti per la convenienza dell’affare on the web. Assolutamente ignari di quanto sarebbe accaduto. Di lì a poco l’operazione “Web tabacco” ha portato a sgominare un giro di contrabbando che pesava circa 3 milioni e mezzo di euro. Il nucleo di polizia tribuataria parla di “sodalizio criminoso dedito al contrabbando via internet”. Una truffa per la quale sono finite in manette quattro persone, con doppia cittadinanza italo-svizzera. Ben 1117 i denunciati a piede libero per contrabbando continuato. A 19 di loro è stata applicata anche l’ aggravante per aver acquistato una quantità maggiore ai 10 K. In realtà molte delle persone coinvolte non avevano assolutamente idea che l’acquisto fosse illegale. All’improvviso si sono ritrovati davanti a una raccomandata con cui hanno appreso di essere stati denunciati e con la quale si richiede il pagamento di una maxi sanzione, definita in base alle quantità acquistate, che in alcuni casi ha superato anche i 60.000 euro.
Alcune delle persone coinvolte sono state raggiunte dal provvedimento da non più di una settimana. Come nel caso di un lucano, che per motivi di privacy preferisce rimanere anonimo, a cui è stata chiesto il pagamento di una somma di 12 mila euro. Aveva acquistato on line circa venti stecche di sigarette dal sito svizzero. Una compravendita che gli era sembrata del tutto normale. «E’ assurdo – racconta – Mi chiedo come sia possibile che le stecche, tra l’altro con la chiara scritta “zigaretten” abbiano potuto passare il controllo della dogana. Ci hanno tenuto sotto controllo per un anno sapendo che con questa vicenda non avevamo nulla a che vedere. Mentre oggi si accusa noi di contrabbando, imponendo multe pesantissime».
Tra la l’altro, così come previsto dalla legge, la sanzione ammette anche una clausola: se si paga subito il dieci per cento del totale, il reato viene cancellato. «Mi sembra un vero e proprio ricatto – dice il cittadino – Molti ragazzi, infatti, hanno deciso di pagare subito per cancellare il reato, perché magari doveva sostenere concorsi nella pubblica amministrazione e non hanno il tempo di attendere per il tempo di un ricorso. Ma io personalmente mi opporrò perché tutta questa storia mi sembra assurda». Del caso si è occupata di recente anche la trasmissione di canale 5 “Striscia la notizia”. Ai microfoni dell’inviato Moreno Morello,
Enrico Maria Pasquino, comandante provinciale delle Fiamme gialle: « Le multe sono notevoli. Purtroppo, i truffatori si servivano, per le spedizione, delle normali poste: sapendo benissimo che sulla posta ordinaria i controlli alla dogana sono scaglionati».
Nel frattempo, però, tutti coloro finiti nella rete del tabacchi on line si sono ritrovati in vari forum in cui hanno dato sfogo alla propria rabbia che essersi ritrovati al centro di una vicenda che francamente ha dell’incredibile.
“Credo che nessuno di noi – si legge in uno dei commenti – faccia parte di organizzazioni di contrabbandieri che ha introdotto di nascosto merci per eludere tributi. Il tutto è avvenuto, nostro malgrado e a nostra insaputa, con società di spedizioni riconosciute dai singoli stati e controllato dalle dogane dei rispettivi paesi di partenza e arrivo. Certo, se fossimo dei contrabbandieri, così come ci fotografano nei “Verbali di Accertamento e Contestazione”, siamo proprio dei galletti arrostiti senza ossa; insomma, dei veri e propri cretini che fanno contrabbando alla luce del sole per arricchirsi i polmoni d’ossigeno e svuotarsi le tasche! Vergogna per chi ha orchestrato questa tragedia! Per colpa loro, la mia famiglia è sull’orlo dello sfascio”. Insomma, questa volta il vizio del fumo è costato veramente caro.
Mariateresa Labanca

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