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IL RICORSO che sarà presentato questa mattina, entro le ore 13 alla Covisoc, non sarà molto differente dalla domanda di iscrizione al campionato di Seconda Divisione. Una scatola vuota e nulla di più.
Le prescrizioni richieste al Potenza dall’organo di controllo delle società, a cominciare dalla presentazione della fideiussione da 200 mila euro e della tassa di iscrizione di 31 mila (figurarsi poi la tassa di reclamo di 9 mila euro), oltre al ripianamento dell’indebitamento Irpef (223 mila), non saranno allegate alla richiesta di ammissione alla Lega Pro. E il Potenza, il giorno 16 luglio, sarà dichiarato ufficialmente estromesso dai professionisti.
La documentazione allegata da Galasso non sarà altro che una ricostruzione dei perchè il Potenza è rimasto bloccato finanziariamente, un insieme di “cause di forza maggiore” (tra amministrazione giudiziaria, arresto del patron, sequestro di quote, chiusura dei conti, ma anche analisi dettagliata dei crediti vantati, alla pari dell’esistenza di una fideiussione dell’anno scorso di oltre un milione di euro) che sarà miseramente rispedito al mittente.
La speranza è che queste motivazioni possano fornire lo spunto al Coni (a cui potrebbe essere rivolto un successivo reclamo) per un’ammissione, visto che la società è convinta di avere a disposizione qualche altro giorno di tempo, nel lasso che intercorre tra il deposito di oggi e la comunicazione ufficiale del consiglio federale che sarà il giorno 16. E questo anche alla luce degli sviluppi di carattere giudiziario che hanno sostanzialmente modificato il quadro accusatorio in base al quale il Potenza è stato rimesso alla sbarra (e condannato) dalla giustizia sportiva. Un insieme di circostanze, a cominciare dall’arresto del patron, che hanno influito pesantemente sulla crisi economica del club e sulla determinazione di tutte le negligenze gestionali da novembre in poi.
Ma proprio in virtù del fatto che la posizione del club resta comunque assai debole, la società si è premurata di chiedere un’iscrizione al campionato di Serie D.
Anche in questo caso, però, una semplice richiesta non corredata da fideiussione (31 mila euro) e una garanzia virtuale, come conferma Galasso: «Norme non ce ne sono. Il nostro rischia di diventare un caso unico. Dagli uffici legali della Figc ci fanno sapere che è legittimo chiedere la D e lo abbiamo fatto. Come andrà a finire, proprio per la mancanza di precedenti, non è dato saperlo».
Da un giro di telefonate sembra, però, che la possibilità di un’ammissione all’interregionale sia quasi impossibile. Anche perchè le non ammesse ai professionisti sono obbligate a retrocedere di due categorie (quindi per il Potenza si prevede l’Eccellenza). Ma, in questo caso, non si può dare per assunto alcun principio, se non quello generale per il quale l’ultima parola spetta al consiglio federale della Figc presieduto da Abete.
Galasso fa sapere, comunque, che qualche tentativo di chiedere aiuto nel raccogliere i 231 mila euro che servivano per fideiussione e tassa di iscrizione alla Seconda è stato esperito. Inutilmente: «Abbiamo provato anche con Tarricone. Dispiace che nessuno si sia mosso di fronte a una nostra richiesta. Ci siamo sentiti completamente abbandonati quasi come se il problema del Potenza se lo sia posto solo la proprietà». Amara riflessione che non esime comunque nessuno a prendersi le proprie responsabilità. Ultima in ordine di tempo, come verificato da più parti, anche la poca (se non inesistente) volontà della proprietà di farsi da parte definitivamente.

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