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Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, al termine di una indagine coordinata dal procuratore regionale della Corte dei conti per la Calabria Cristina Astraldi, ha individuato un danno erariale di 253.759.605,90 euro ed ha segnalato due dirigenti generali del dipartimento tutela della Salute della Regione. Secondo quanto si apprendee, lee indagini svolte dai finanzieri nel settore sanitario hanno comportato complessi accertamenti di natura amministrativo-contabile e rivelato gli effetti negativi prodotti sul bilancio della sanità calabrese dalla gestione di risorse pubbliche. In particolare, la legge finanziaria dello stato fissa, annualmente, il livello complessivo della spesa del servizio sanitario nazionale da ripartire alle singole regioni in relazione ai rispettivi fabbisogni. I provvedimenti normativi relativi agli esercizi finanziari del 2005 e del 2007 hanno previsto, fra l’altro, che una quota del fondo sanitario nazionale a vantaggio delle singole regioni, pari rispettivamente al 5% e 3% del totale del finanziamento, anzichè essere automaticamente attribuita dallo Stato, in virtù della natura prettamente «premiale» fosse erogata soltanto alle Regioni «virtuose», all’esito del superamento di una complessa verifica del raggiungimento di obiettivi qualitativi e quantitativi, operata da un’apposita commissione tecnica di monitoraggio (il cosiddetto «tavolo Massicci»), La Regione Calabria, per le annualità 2005, 2006, 2007 e 2008, a seguito del non positivo esito della verifica effettuata dal «tavolo tecnico degli adempimenti regionali « è stata giudicata «inadempiente» e non ha conseguito la materiale concessione delle relative quote «premiali». Limitatamente agli anni 2005 e 2007 – secondo la Gdf – i dirigenti della regione, senza attendere la conclusione della verifica dell’organo tecnico competente (peraltro – si fa rilevare – negativa a causa delle molteplici inadempienze accertate), hanno ugualmente autorizzato la spesa delle quote «premiali» alle aziende sanitarie ed ospedaliere, facendo ricorso all’istituto delle «anticipazioni di cassa», a discapito dei criteri di prudenza e di corretta gestione delle risorse pubbliche. Tale procedura avrebbe esposto la Regione Calabria ad un ulteriore ed oneroso indebitamento, contribuendo a far rilevare, a consuntivo, un ancor più consistente disavanzo del bilancio regionale.
Il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Catanzaro ha, quindi, segnalato alla procura regionale della Corte dei Conti due dirigenti generali «pro tempore» del dipartimento tutela delle salute – politiche sanitarie che avrebbero autorizzato la distribuzione di somme non spettanti e non disponibili relative agli anni 2005 e 2007 alle aziende sanitarie ed ospedaliere.

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