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Un aereo da caccia della Marina militare italiana è precipitato oggi in mare, al largo di Corigliano Calabro, durante un esercitazione: il pilota, l’unico occupante del velivolo, si è salvato lanciandosi con il paracadute. È stato recuperato da un peschereccio e le sue condizioni sono «buone». L’incidente è avvenuto intorno alle 10.30. Due Harrier AV8 erano decollati dalla base aerea della Marina militare di Grottaglie (Taranto), dove stavano facendo rientro al termine di una attività addestrativa programmata nello Jonio, quando all’improvviso uno dei due velivoli ha cominciato ad avere problemi. A bordo il capitano di corvetta Sigfrido Chiandussi, di Udine, comandante dello stesso Grupaer, vale a dire il Gruppo Aeromobili della Marina di stanza a Grottaglie. Secondo quanto riferiscono allo Stato maggiore della Forza armata, Chiandussi si è prima accertato che l’aereo non costituisse un pericolo per le persone nè per le cose – ed infatti si è inabissato al largo delle coste di Corigliano Calabro – poi si è lanciato con il paracadute. L’allarme è scattato immediatamente e così la macchina dei soccorsi: subito sono stati allertati due elicotteri AB212 del 4/o gruppo di Grottaglie per le operazioni di soccorso, ma la missione è stata annullata perchè nel frattempo Chiandussi era già stato localizzato e recuperato da un peschereccio che incrociava nella zona dell’incidente. L’ufficiale è stato quindi trasferito su una motovedetta della Guardia costiera e condotto a Corigliano Calabro, dove è stato sottoposto a tutti gli accertamenti del caso. Sta bene. Le cause dell’incidente sono in corso di accertamento, ma le prime informazioni consentono alla Forza armata di parlare fin d’ora di un «inconveniente tecnico». Allo stato viene dunque escluso l’errore umano, tenuto anche conto della grande esperienza di ‘Ziggy’ Chiandussi, un pilota con moltissime ore di volo e diverse missioni alle spalle. Tra queste anche Enduring Freedom, la guerra al terrorismo internazionale in Afghanistan: decollava tutti i giorni con il suo Harrier dalla portaerei Garibaldi e, per questa sua attività, ha perfino ricevuto una medaglia dall’allora presidente degli Usa, George W. Bush. Dunque, un pilota dai nervi saldi, come avrebbe dimostrato anche oggi: ha infatti abbandonato il velivolo in difficoltà solo in mare aperto, quando era sicuro che non avrebbe costituito un pericolo per nessuno.

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