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«L’approvazione all’unanimità, ieri in consiglo regionale, della mozione su Metaponto Lido, a mia firma e del collega Romeo Sarra, che fa seguito ad un ampio dibattito, segna una nuova attenzione politica e istituzionale sui problemi della località turistica, dopo decenni di disattenzione e sottovalutazione».
E’ il commento del consigliere regionale Franco Mattia (Pdl), che ha espresso soddisfazione per il primo risultato raggiunto che -evidenzia il consigliere- «richiede adesso da parte della Giunta regionale il mantenimento di una serie di impegni che la mozione le trasferisce, perchè al di là della situazione di emergenza dovuta ai danni provocati dall’erosione costiera affrontata, momentaneamente per la stagione turistica da poco iniziata, permane la ‘”questione” più complessiva che riguarda il destino di Metaponto, che da quarant’anni vive in condizioni mortificanti, sugli albori di una rudimentale civiltà turistica, avviata e subito fermata negli anni Sessanta. Abbiamo rivendicato in proposito un Piano speciale per Metaponto -continua- perchè ci sono opere infrastrutturali e civili indispensabili da realizzare: Metaponto è la località marina che non possiede opere di urbanizzazione primaria e secondaria, non ha una piazza, non ha marciapiedi, è una località che non ha negozi, non ha servizi, non ha una rete del gas, non ha una sede per il culto, non ha una viabilità adeguata ai flussi turistici che soprattutto d’estate sono consistenti.
Questa è la realtà di Metaponto, che deve essere modificata e in tempi ragionevolmente brevi, attraverso un Piano Speciale, dotato di adeguati finanziamenti che superi le attuali gravi carenze infrastrutturali e di servizi civili per rilanciare il lido nei programmi regionali e nazionali di promozione turistica e, quindi, attrarre sempre nuovi flussi di turisti. Vigileremo adesso perchè i contenuti della mozione condivisi e sostenuti dall’intero consiglio regionale trovino efficaci soluzioni a breve termine e, contestualmente, si affronti la questione delle pratiche per la regolarizzazione dei suoli demaniali che si trascinano ormai da quarant’anni con inaccettabile lentezza burocratica, con gravi pregiudizi e con pesanti ed inaccettabili oneri finanziari a carico di enti e privati».
L’impegno preso nella massima assise regionale dovrebbe garantire alla “Rimini sullo Jonio” una maggiore attenzione, affinchè non sia trattata, come avviene da decenni, alla stregua di una località turistica “dormitorio”, che vive solo d’estate, tra problemi di vivibilità e strani trabocchetti demaniali.

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