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LO SPUNTO è una telefonata in redazione dal signor Cirigliano, titolare dell’albergo Ticolore di Reggio Emilia. «Il Potenza non mi ha pagato duemila euro a chi li devo chiedere? – ha riferito il proprietario della struttura alberghiera dove nel mese di ottobre scorso il Potenza si è appoggiato per un ritiro – Anzi, nonostante l’accordo fatto per un pagamento almomento della partenza, mi è stato fatto un bonifico che è risultato falso e su un conto e un iban inesistente. La prendo a ridere e sa perchè? Perchè sono di Stigliano, in provincia di Matera. Ho ospitato nel mio albergo gente di tutto il mondo e mi sono fatto fregare da un lucano come me».
E’ solo un pretesto per affrontare un argomento che sarà praticamente all’ordine del giorno dal momento successivo all’esclusione dai professionisti del Potenza di Postiglione (avverrà domani). I creditori della società, attenzione, non quelli certi e in bilancio, verranno fuori abbastanza numerosi. Se si pensa che solo nell’ultimo periodo sono stati protestati una ventina di assegni (come riferì l’avvocato Andretta all’epoca dello scontro verbale con Arcieri e Galigani), che una ditta di trasporti ha fatto istanza di pignoramento delle quote, e che sono anche altre le strutture alberghiere che hanno lamentato crediti, il quadro futuro non deve essere proprio idilliaco, per usare un eufemismo.
E’ vero che il Potenza avanza dei soldi, soprattutto dalla Lega, così come è vero che questi soldi sono stati chissà per quale ragione (forse proprio perchè sono già arrivate le prime sollecitazione, specie da parte dei calciatori, sui soldi che il Potenza deve versare in giro) bloccati.
E’ questo uno dei motivi per i quali l’amministratore Rocco Galasso non ha versato euro per fare il ricorso alla Covisoc (ne servivano nove mila), proprio in forza dei crediti avanzati dal club.
A proposito del ricorso, evidentemente non andrà a buon fine: ormai è un dato acquisito.
Per cui sta crescendo l’interesse parallelo a prendere il posto di un Potenza che non trova più nessun gradimento. E lo testimonia anche l’indifferenza con la quale si sta aspettando il fallimento sportivo del club di Postiglione.
Del nuovo soggetto che si profila all’orizzonte, però, nessuna certezza, se non il fatto conclamato che si deve versare una somma altissima (300 mila euro) a fondo perduto per i giovani. Inoltre la nuova società diventa automaticamente responsabile dei debiti accertati da sentenze passate in giudicato. Una di queste è quella che riguarda i 12 mila euro che devono essere pagati a Bruno Iovino per una vertenza vinta contro Postiglione. Ce ne saranno altre? Sarà uno dei primi impegni della costituenda società che potrebbe comunque muovere i primi passi solo dopo l’esclusione di domani del Potenza di Postiglione.
Questo perchè sembra plausibile che notizie su dove i rossoblù saranno collocati si conosceranno solo con il Consiglio federale del 30 luglio, non con quello che ne decreterà l’addio al professionismo.

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