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Si sono insediati oggi i nuovi vertici dell’azienda forestale regionale costituiti dal Commissario Pierluigi Mancuso e dal Sub Commissario Valerio Grillo, dal Direttore Generale Francesco Tarsia e dai due vicedirettori Federico Postorino (forestazione) e Ugo Galiano (foreste).
«La nuova struttura apicale dell’Ente – spiega una nota – subentra ad una gestione commissariale avviata nel 2007 con il compito di arrivare alla liquidazione dell’azienda entro sei mesi. A distanza di oltre tre anni si deve prendere atto che la precedente Giunta Regionale non solo non ha trovato una valida e concreta alternativa alla struttura di governo dell’enorme patrimonio forestale della Calabria ma non è riuscita neanche a risanare i conti dell’ente, andando ad aggravare i disagi dei lavoratori e a comprometterne l’importante azione svolta sul territorio.
L’Afor più che una azienda produttiva è sta vista come una specie di agenzia erogatrice di cassa integrazione o di fondi a sollievo della disoccupazione. L’impegno della nuova gestione Commissariale – si legge – è quella di arrivare, sulle indicazioni del Presidente Giuseppe Scopelliti e dell’Assessore all’Agricoltura e Foreste Michele Trematerra, alla definizione di un moderno ed efficiente modello di gestione che sappia proteggere e valorizzare gli oltre 50.000 ettari di patrimonio forestale della Regione Calabria ma che allo stesso tempo sia in grado di professionalizzare e specializzare il gran numero di lavoratori attualmente impegnati nel settore.
Tra gli scopi primari dell’AFor erano previsti, fin dalla sua costituzione nel 1992, la tutela dell’ambiente e la difesa idrogeologica del territorio e la valorizzazione delle attività agro-silvo-pastorali e turistiche delle aree collinari e montane. Questi obbiettivi sono oggi più che mai attuali, – si rileva – visti i disastri causati dai recenti alluvioni e la rinnovata attenzione che il programma di governo regionale pone al settore turistico, che potrà essere rilanciato a condizione che la materia prima dell’offerta turistica, ovvero il paesaggio, l’ambiente, il territorio siano integri e salubri».
«Il patrimonio forestale – è scritto ancora – concorre in maniera primaria alla formazione del paesaggio calabrese ed alla qualità del suo ambiente, visti anche i recenti risultati presentati dal Parco Nazionale della Sila di uno studio scientifico, che trova in Sila la migliore qualità dell’aria a livello europeo. Ovviamente i problemi da affrontare sono tanti a partire dall’abbandono delle foreste e dal rilancio del settore forestazione ma lo scopo è anche quello di individuare un modello gestionale che possa risanare i conti dell’ente e portare finalmente a rendere produttivo il comparto, attivando una economia di filiera che valorizzi l’enorme patrimonio boschivo presente in Calabria con attività valide economicante e soprattutto ambientalmente sostenibili. Particolare attenzione infine – recita il comunicato – è da rivolgere alle problematiche che interessano i lavoratori del settore con cui necessita attivare una nuova fase di confronto che possa avviare, in collaborazione con gli organismi sindacali, gli enti locali interessati o eventualmente il nuovo soggetto gestore del comparto, una attività di formazione e specializzazione in grado di riqualificare l’intera compagine lavorativa».

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