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di VITTORIO LAVIANO I condizionatori di aria dell’ospedale San Giovanni di Dio a Melfi torneranno presto perfettamente funzionanti.
La rassicurazione arriva direttamente dal direttore generale della Azienda sanitaria di Potenza, Pasquale Amendola che ha pure avviato un’indagine interna per capire come sia stato possibile che in questi giorni di caldo intenso l’impianto di refrigerazione sia andato fuori uso.
La professionalità del manager è andata ben oltre, fino al punto che Amendola si è scusato con pazienti e personale del nosocomio di via Foggia per il notevole disagio sopportato.
«Ho incaricato personalmente il personale dell’ufficio tecnico di ristabilire il perfetto funzionamento dei condizionatori – conferma il direttore Asp, Amendola – stabilendo un termine perentorio previsto per la giornata di oggi».
Altri dirigenti dell’ospedale di Melfi hanno interpretato probabilmente in maniera diversa la stessa vicenda.
Raggiunto telefonicamente, infatti, il direttore sanitario D’Angola sostiene che: «su un totale di 63 split in dotazione ai condizionatori d’aria impiegati nell’intera struttura solo tre erano andati in blocco».
Il caldo insopportabile patito dai degenti e dal personale medico e paramedico nel reparto di ginecologia, ma anche in altre corsie del San Giovanni di Dio, lasciava intendere tuttavia che il guasto fosse ben più grave. In ogni caso l’immediata risposta della direzione generale è buon viatico per il ripristino della normalità.
Un contatore dell’energia elettrica che scattava per l’eccessiva richiesta di corrente lasciando nell’afa i pazienti, tuttavia, rappresenta un episodio di grave superficialità.
Proprio recentemente l’impianto di raffreddamento dell’aria nell’ospedale di Melfi era stato potenziato.
«Alcune iniziative nascono per garantire un miglioramento della condizione precedente – aggiunge il direttore generale dell’Azienda sanitaria potentina – Pasquale Amendola – che in questo caso è risultato vanificato da una banale distrazione. Sono profondamente dispiaciuto per tale disservizio e per questo motivo sento di chiedere scusa innanzi tutto ai nostri pazienti, che hanno patito tanto, e quindi a tutti i dipendenti che hanno lavorato in condizioni difficili».
Talvolta una semplice ammissione di responsabilità, quantunque generata da un atteggiamento superficiale, resta il migliore atteggiamento per operare ed ottimizzare un servizio da garantire alla collettività.I due ospedali di Melfi e Venosa sono serviti da un unico ufficio tecnico il cui personale, c’è da starne certi, sta alacremente lavorando per risolvere l’emergenza del San Giovanni di Dio.
Tutto ciò accade, per fortuna, con una temperatura esterna calata rispetto alla scorsa settimana.

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