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di ANTONIO CORRADO
SI tinge di giallo il duplice omicidio avvenuto lo scorso 27 giugno in via Gagarin, a due passi dal tribunale. Sull’asfalto, poco dopo le 22, rimasero feriti gravemente due giovani, Francesco Di Cuia, materano di 27 anni, morto dopo poche ore, e Danil Florin Iliescu di 26 anni, morto dopo alcuni giorni di agonia. Entrambi sono stati colpiti alla nuca. Da subito i carabinieri della Compagnia di Matera individuarono una pista sicura legata al traffico di stupefacenti e in pochi giorni raccolsero sufficienti prove per incriminare un giovane marocchino.
Ma in questi ultimi giorni, le indagini capillari sui conoscenti del “giro” delle vittime, avrebbero fatto affiorare anche una pista passionale, con tanto di “secondo sospetto”. Una persona, sulla cui identità gli inquirenti mantengono ancora il più stretto riserbo, che avrebbe maturato astio nei confronti di una delle due vittime, per una donna contesa.
Motivi di “affari” si sarebbero, dunque, tragicamente mescolati a oscure faccende di cuore, facendo salire la tensione fino agli spari fatali con una calibro 7,65.
Nelle prossime settimane, sono attesi anche i riscontri dell’esame balistico, effettuato sui vestiti del marocchino arrestato e trasferito, nel frattempo, dal carcere di Matera a quello di Melfi. Sono anche in corso accertamenti di carattere tecnico-scientifico sul materiale sequestrato dopo l’omicidio. Resta sicuro, secondo notizie trapelate negli ambienti investigativi, che a sparare sia stata una sola persona, a meno di colpi di scena che potrebbero emergete dallo stub. Quindi, qualora fosse confermata la duplice pista investigativa, si potrebbe ipotizzare la presenza di un concorso in omicidio. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Matera (pm Annunziata Cazzetta) e condotte dai carabinieri del Comando provinciale, che nelle scorse settimane hanno interrogato diverse persone, amici e conoscenti delle vittime, ma anche gente ben informata in genere sui giri di spaccio e sulle frequentazioni di Di Cuia e Iliescu. Solo uno di loro potrebbe aver avuto frizioni con il probabile quarto uomo.
Resta da chiedersi: chi è la donna contesa? In che rapporti si trovava con la vittima del colpo fatale? Gli investigatori, probabilmente, sperano in un eventuale rigurgito di coscienza, che potrebbe indurre la donna a uscire allo scoperto, aiutandoli a indentificare con certezza l’eventuale quarto uomo, che a sua volta potrebbe inchiodare (o clamorosamente scagionare) il marocchino 31enne, oggi unico indiziato e accusato di duplice omicidio. Quella domenica sera maledetta, in via Yuri Gagarin sono stati in molti a passare dopo aver parcheggiato per raggiungere le giostre; le finestre dei palazzi che si affacciano su quella traversa erano tutte aperte. In pochissimi, però, hanno collaborato con gli inquirenti. Le indagini, coperte dal più assoluto riserbo, potrebbero subire nei prossimi giorni una certa accelerazione. E’ quanto si augurano i cittadini di Matera, che hanno subìto con una certa apprensione il fatto di sangue avvenuto a pochi giorni dall’amata Festa del 2 Luglio.

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