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di VITTORIO LAVIANO Ammontano a circa trecentomila euro i danni provocati dal nubifragio che si è abbattuto sulla città di Melfi nel pomeriggio di lunedì diciannove luglio scorso. La stima è stata realizzata dall’ufficio tecnico comunale che questa mattina relazionerà al commissario prefettizio per verificare se ci sono gli estremi necessari a chiedere alla regione Basilicata il riconoscimento dello stato di calamità. Oltre al centro storico, dove resta interrotta la circolazione in via, Carmine e via Nitti, sono anche le contrade periferiche di Serre e Valchiera quelle dove la pioggia ha creato i danni maggiori. Sulla strada, Catapano si è avviata una frana che paralizza l’intera viabilità rurale della zona. Devastata dalla furia del temporale di lunedì scorso è anche la strada provinciale, 24 dove però dovrebbe intervenire l’ente di piazza Prefettura di stanza nel capoluogo di Regione. Intanto i mezzi a disposizione dell’ufficio tecnico comunale sono tutti al lavoro per completare lo sgombero di terra, detriti e cubetti in porfido ora raccolti nel parcheggio adiacente il palsport di via Foggia. Dunque non è solo il centro storico di Melfi che è stato danneggiato dalla pioggia, bensì anche buona parte della viabilità rurale. Per fortuna la raccolta del grano in contrada, Serre era stata appena ultimata ma ora gli agricoltori chiedono di ripulire le strade di accesso ai fondi per fra transitare i possenti mezzi utili per la trebbiatura, indispensabile a preparare il lavoro in vista della prossima stagione. Intanto il centralino del comune di piazza, Festa Campanile continua a squillare senza soluzione di continuità. Al segretario comunale ed al vice commissario prefettizio i commercianti di via Carmine, che già hanno subito l’allagamento dei rispettivi esercizi pubblici, stanno chiedendo di velocizzare i lavori per il riposizionamento dei cubetti in porfido sulla strada. Solo così si potrebbe riaprire il transito alle auto e magari ritornare ai vecchi volumi di affari. Da questa mattina è tornato in città il commissario, Fausto Gianni a cui certamente i melfitani chiederanno l’ennesimo sforzo per risolvere la situazione. Solo il riconoscimento dello stato di calamità potrebbe portare nelle casse comunali fondi sufficienti a realizzare un interevento di manutenzione decisivo sulle strade distrutte. In caso contrario i soliti rattoppi in catrame e cubetti già logori non faranno altro che riproporre l’emergenza. Ieri intanto, per il terzo pomeriggio consecutivo altra pioggia è caduta sulla città. Niente in confronto al diluvio di lunedì scorso ma certo non un buon viatico per un rapido ritorno alla normalità.

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