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di ROSSELLA MONTEMURRO
ISTITUIRE un tavolo permanente tra Comune e associazioni di consumatori per evitare di intraprendere ancora una volta procedimenti persi in partenza. Lo hanno ribadito ieri a Matera il segretario provinciale dell’Associazione di tutela dei consumatori Adiconsum, Marina Festa, e l’avvocato Giuseppe Tedesco ripercorrendo la vicenda dell’autovelox di viale Italia.
A Matera sono state 160 le multe annullate dal Giudice di pace su mille ricorsi (complessivamente sono stati 5000) presentati dai cittadini rappresentati dall’Adiconsum Cisl che avevano ricevuto lo scorso anno verbali elevati dalla Polizia Municipale con l’impiego di un autovelox nel tratto urbano di viale Italia.
«Un vero e proprio spreco di risorse a carico dei contribuenti che poteva essere evitato – hanno detto Festa e Tedesco – se l’Ente si fosse confrontato preventivamente con i ricorrenti e in presenza degli annullamenti decisi già nel gennaio scorso dal Prefetto di Matera». Il giudice di pace ha emesso sentenze di annullamento per le multe elevate nell’agosto 2009, giudicando illegittimo l’impiego di autovelox nel tratto urbano della circonvallazione di viale Italia in quanto le “contestazioni” avrebbero dovuto essere effettuate sul posto da una pattuglia. Il magistrato ha, inoltre, condannato il Comune (che a ogni sentenza chiede l’annullamento dei verbali di importo compreso tra i 52 e i 200 euro) al pagamento delle spese processuali. «Chiediamo al Comune – hanno aggiunto Festa e Tedesco – i motivi di un comportamento che poteva essere evitato un anno fa prima dell’avvio dei ricorsi e in presenza di provvedimenti di annullamento venuti dal Prefetto. Adesso è il contribuente che dovrà accollarsi l’onere di migliaia di euro da pagare, tenendo conto che altri cittadini e associazioni hanno presentato ricorsi per oltre cinquemila verbali. Se avessero accolto l’annullamento in autotutela non saremmo arrivati a tanto. E lo stesso accadde per le multe da 52 euro per la zona a traffico limitato nei rioni Sassi. È opportuno attivare sempre un confronto preventivo con i cittadini».
A gennaio scorso il Prefetto ha accolto un primo ricorso contro l’autovelox di viale Italia riportandosi a tutte quelle motivazioni che l’Adiconsum aveva ampiamente specificato in passato. A partire da marzo 2010 anche il Giudice di Pace ha cominciato ad accogliere tutti i ricorsi presentati contro l’autovelox di viale Italia e in alcuni casi ha anche condannato il Comune di Matera, al pagamento delle spese legali.
«Tutti i cittadini patrocinati dall’Adiconsum di Matera, prima di presentare il ricorso all’Autorità giudiziaria avevano inoltrato una istanza, indirizzata al Comune e al Comando di polizia municipale, con la quale esponevano le ragioni della illegittimità della installazione dell’autovelox su viale Italia e la illegittimità delle sue modalità di funzionamento. – hanno precisato Festa e Tedesco – Tutte queste istanze furono liquidate dal Comando di polizia municipale il quale arroccandosi in maniera testarda ribadiva la legittimità della sua scelta e invitava il cittadino a presentare il ricorso alle autorità competenti (prefetto o giudice di pace). Dunque, i cittadini o pagavano la multa ingiusta o dovevano fare ricorso: in alcuni casi hanno pagato».
Dal primo luglio il Comune di Matera e il Comando di polizia municipale hanno trasmesso alla Cancelleria dell’ufficio del Giudice di pace in Matera una nota con la quale dichiaravano che tutti i verbali redatti per l’autovelox di viale Italia erano da ritenersi annullati, riportandosi alle motivazioni espresse nei ricorsi ed accolte dai giudici.
«Tutto ciò a nostro parere ha creato e crea un notevole danno patrimoniale alle povere casse del nostro Comune e qualcuno è sicuramente responsabile di tutto questo: – hanno concluso – pensate alle sole spese di spedizione postale di oltre 5000 verbali (per il Comune significa “sborsare” diverse centinaia di migliaia di euro), al Comune di Matera che in alcuni casi è stato anche condannato a rimborsare le somme incamerate per il pagamento delle multe.
La Corte dei Conti dovrebbe a nostro parere intervenire e verificare l’esistenza di responsabilità che non possono essere ancora coperte in modo trasversale».

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