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di Pietro Scognamiglio

NESSUNA sorpresa, il Potenza rimane fuori dai professionisti. Neanche il più inguaribile ottimista poteva aspettarsi che l’Alta Corte del Coni poteva smentire la decisione del Consiglio Federale Figc, che aveva escluso la società di Postiglione per mancanza di tutti i requisiti necessati all’iscrizione in Seconda Divisione. Esito negativo anche per le istanze di Ancona, Sangiustese e Figline, tutte condannate a ripartire dai dilettanti. Pur essendo stato oggetto di discussione per una buona mezz’ora presso la Sala dei Presidenti del Palazzo H, nel complesso del Foro Italico, il ricorso del Potenza Sport Club è stato addirittura giudicato inammissibile per un vizio di notifica. Le motivazioni non sono state ancora rese note ufficialmente dalla segreteria dell’Alta Corte, ma pare che il problema derivi dal quarto comma dell’art. 21 del regolamento: il ricorso andava presentato al Coni e alla “parte resistente” (la Figc) entro la mezzanotte di lunedì, ma in Federazione il documento sarebbe arrivato solo martedì mattina. Indirettamente è Franco Andretta, il legale del Potenza, a confermare: “secondo le procedure del diritto civile, l’equivoco sarebbe stato sanato già dalla presenza in giudizio degli avvocati della Figc, che si sono regolarmente costituiti”. Il problema è che il diritto sportivo gode di ampia autonomia e l’analogia, in questo caso, non è applicabile. Chiariamo: rimpianti non ce ne sono. Se anche la valutazione del ricorso potentino fosse entrata nel merito, le possibilità di veder accolti gli argomenti presentati a supporto erano assai prossime allo zero. “Tentare questo passaggio rappresentava un atto dovuto”, commenta Andretta, lasciando intendere che il bagaglio con cui è arrivato nella capitale non era certo colmo di speranze.
NIENTE TAR? L’addio definitivo al professionismo ha lasciato amarezza e delusione, anche nell’amministratore del Potenza Sport Club Rocco Galasso. “Il nostro legale mi ha fatto capire che comunque saremmo andati incontro alla conferma dell’esclusione – spiega – ora che è venuto meno anche l’ultimo appiglio rimasto i nostri sforzi si concentreranno nel tentativo di iscrizione alla serie D. Proprio in virtù di ciò dobbiamo valutare attentamente se ricorrere anche al Tar, operazione che ci potrebbe portare troppo avanti con i tempi”. La decisione sull’assegnazione ad un altro campionato, lo ricordiamo, spetta al potere discrezionale del presidente federale Abete. Il Potenza di Postiglione chiederà sostanzialmente un’eccezione, perchè la prassi lo vedrebbe a questo punto iscritto solo alla Terza Categoria. Il grado più basso dell’ordinamento dei campionati. Una sostanziale sparizione.
PIANO B Inevitabilmente però la domanda di ammissione in D o in Eccellenza (assolutamente in deroga) della società di Postiglione dovrà fare i conti con la fondata concorrenza di quello che si prospetta come un nuovo progetto societario. Il riferimento è ovviamente al titolo che può essere assegnato ex novo alla città di Potenza tramite l’intermediazione del Sindaco, come previsto dalle norme organizzative interne Figc. Già da stamattina in teoria può partire, in direzione Lega Nazionale Dilettanti, la richiesta di affiliazione da parte di un nuovo soggetto, che può ambire all’iscrizione in D nel momento in cui i soci che dovessero costituirlo si dimostrassero pronti a versare 300 mila euro a fondo perduto nelle casse federali. Santarsiero ha avuto dalla Lnd un parere positivo sulla fattibilità dell’operazione, ma – per farla breve – adesso servono subito i soldi e gli imprenditori disposti ad investire. La palla passa in questo momento all’associazione “Il Mio Potenza”, al gruppo legato a Genì Donofrio e a chiunque altro volesse avvicinarsi ad un percorso comunque “scortato” dalla garanzia istituzionale. ma serve far presto.
LA REPLICA Intanto l’Assessore comunale allo Sport, Peppino Ginefra, ha risposto alla sollecitazione pervenuta l’altro ieri dai dirigenti locali della Federazione Pallavolo, che lamentavano disparità di attenzioni da parte dell’Amministrazione tra il calcio e le discipline indoor. “Voglio precisare – ha dichiarato Ginefra – che l’impegno del Sindaco a favorire l’iscrizione di una nuova società in serie D attraverso l’articolo 52 delle Noif non prevede in alcun modo l’esborso di denaro pubblico. Si tratta di una procedura istituzionale finalizzata soltanto a patrocinare le aspettative di una comunità che non vuole e non può perdere la passione per i colori rossoblu. Voglio ricordare alle società che usano palestre e palazzetti che le tariffe a Potenza sono le più basse d’Italia e loro coprono solo il 36% dei costi sostenuti dall’Amministrazione. Per il bene di tutti – conclude Ginefra – è il momento di mettere da parte le sterili polemiche per puntare davvero alla crescita dello sport cittadino”.

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