X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

«La Cgil Pollino Sibari Tirreno esprime forte preoccupazione per la china pericolosa che sta assumendo la vicenda della centrale Enel di Rossano». Lo sostiene, in una nota, Angelo Sposato, segretario generale comprensoriale della Cgil: «Quando si inizia a mettere in discussione la legittimità e la genuinità di chi manifesta il proprio pensiero e la propria idea come hanno fatto dignitosamente e responsabilmente, nei gironi scorsi, i lavoratori presso la centrale Enel a Rossano – ha aggiunto – chi ha responsabilità istituzionale a ogni livello deve fermarsi un attimo e, a bocce ferme, interrogarsi su quello che sta accadendo, evitando di alimentare inutili scontri sociali.
Nel leggere la mozione delle forze politiche regionali di maggioranza e opposizione al Governatore Scopelliti, tesa a chiedere un’incontro interistituzionale sulla centrale, ponendo trasversalmente delle pregiudiziali ideologiche, ci chiediamo e chiediamo se può essere ancora una volta questa la via da seguire».
«La Cgil territoriale – ha sostenuto Sposato – è fortemente convinta che anche su questo investimento, la politica calabrese, come sempre, sia entrata a piedi uniti avocandosi a se ogni prerogativa e decisione. Il diritto alla salute, il diritto al lavoro, alla sicurezza, non lo si tutela dicendo solo dei no agli investimenti, è già successo anni fa con la nota vicenda del rigassificatore a Corigliano, sta succedendo ora con l’investimento della riconversione della centrale Enel di Rossano che dovrebbe essere prerogativa di tutto il mondo politico e sociale, utilizzando forme di partecipazione alle scelte attraverso strumenti democratici come il referendum popolare».
Per il segretario della Cgil «il problema è innanzitutto di metodo ancorchè di merito. La Cgil non è iscritta nè al partito del ‘carbone si’ nè al partito del ‘carbone no’, ma è assolutamente convinta che il sito industriale Enel di Rossano va salvato così come andrebbe salvato l’investimento che non può essere proposto da Enel con un diktat. A questo proposito, invece di procedere con tavoli bilaterali ai quali manca sempre qualcuno, sarebbe opportuno attivare il tavolo interistituzionale come richiesto dalla mozione dei consiglieri regionali, ma aperto alle forze sociali e alla stessa Enel.
In questa delicata fase di crisi sociale ed economica del Paese e della Calabria esercitare prerogative certamente autorevoli e legittime, ma verticistiche, non aiutano il processo di coesione sociale e territoriale che ha raggiunto livelli di guardia preoccupanti e allarmanti».
«Per queste ragioni – ha concluso Sposato – la Cgil Pollino Sibari Tirreno chiede alle amministrazioni comunali, a partire da quella di Rossano, di attivarsi per richiedere un incontro da tenersi a breve con i presidenti di Regione e Provincia aperto alle parti sociali e all’Enel per discutere congiuntamente dell’investimento, nell’interesse di tutto il territorio e di tutti i cittadini».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE