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«Licenziamenti e rischio chiusura. Saranno questi gli inevitabili effetti dei tagli che la Giunta regionale ha deciso di operare sul tetto di spesa, in precedenza fissato, stabiliti per le strutture sanitarie private accreditate». Lo sostiene il presidente di Asa Calabria, Associazione strutture accreditate, Francesco Bilotta, che, è scritto in una nota, «pur condividendo con il Governatore della Calabria la necessità di ridurre la spesa sanitaria regionale, individua nelle sperequazioni dei fondi destinate alle cinque province l’assoluta mancanza di un criterio oggettivo». «La matematica – dice Bilotta – non è un opinione, e sarà inevitabile, tra qualche giorno, dover fare i conti con l’assoluta insufficienza dei tetti di spesa decisi dalla Regione. Continuiamo a ripetere che la ripartizione è iniqua e non ha alcun fondamento oggettivo. Continuiamo a non capire per quale motivo Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia hanno un rimborso procapite di gran lunga inferiore alle province di Crotone e Reggio Calabria». Intanto, prosegue la nota, «è stata presentata una richiesta d’incontro urgente ai Prefetti delle tre province penalizzate, mentre lunedì mattina verrà inoltrata anche la richiesta di audizione alla terza Commissione del Consiglio regionale per rappresentare istituzionalmente le gravi problematiche descritte che sono state, anche, oggetto di interrogazione, sempre in Consiglio, al presidente della Giunta Scopelliti, da parte del consigliere Rosario Mirabelli». «Ancora una volta – conclude il presidente dell’Asa – invitiamo il presidente Scopelliti ad accettare un incontro sereno e costruttivo, nel rispetto del piano di rientro dal deficit sanitario».

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