X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

Il commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, Franco Maria De Rose, ha istituito una commissione esterna per l’accertamento delle procedure sulla stabilizzazione del personale precario. «Il provvedimento – ha spiegato De Rose – si è reso opportuno e inderogabile allo scopo di verificare la coerenza degli atti finali emessi rispetto alla normativa vigente in materia di stabilizzazioni.
La decisione di affidare l’incarico a tecnici ed esperti esterni all’Azienda stessa rappresenta una scelta di natura straordinaria, necessaria per assicurare la dovuta trasparenza e imparzialità rispetto alle determinazioni da adottare sui provvedimenti e sulle procedure a suo tempo attuate, premesso che i Dirigenti interni dell’Ufficio Risorse Umane sono già stati invitati a relazionare sulla materia».
«Il ricorso a soggetti terzi, esterni all’Asp, costituisce – prosegue – ulteriore garanzia della precisa volontà di improntare ogni valutazione al rispetto assoluto dell’equità, a tutela degli interessi sia dell’Azienda che dei lavoratori. E’ nostro dovere fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per operare in modo incondizionato così da contribuire a creare un clima quanto più possibile sereno e assicurare la massima chiarezza in merito alle risoluzioni che si riterrà opportuno attuare».
De Rose ha anche voluto rispondere ad alcune affermazioni sul suo operato fatte da parte dell’ex direttore generale Franco Petramala (nella foto): «Il mio senso del dovere di preposto pubblico all’Asp di Cosenza mi impone di precisare che tutti gli atti di ritiro che ho avuto l’obbligo giuridico di adottare riguardavano e riguardano provvedimenti palesemente viziati da gravi illegittimità».
«Alcuni di questi – aggiunge De Rose – già al vaglio della Magistratura cosentina, indipendentemente dalla mia volontà, e comunque da me trasmessi alla Procura Generale presso la corte dei Conti di Catanzaro per la dovuta conoscenza. Molti addirittura nulla di diritto, che hanno recato un grave pregiudizio all’interesse pubblico, ma anche ai soggetti resisi a suo tempo beneficiari, perchè forse consapevolmente illusi nella prossimità delle elezioni, attese le note coincidenze temporali.
Il mio comportamento è stato e sarà, quindi, esclusivamente mirato a ripristinare la legalità e la trasparenza, nell’ossequioso rispetto dell’incarico pubblico affidatomi. Lungi da me, pertanto, interessi diversi, segnatamente attrattivi per ben altra tipologia di personalità».
«Rinvio, quindi al mittente – conclude De Rose – ogni forma di aggressione politica, atteso il mio ruolo di natura squisitamente tecnica e, dunque, finalizzato al solo rispetto delle regole, della buona economia e dell’interesse collettivo».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE