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Paura e terrore; questo il clima che si respirava da tempo all’interno delle pareti domestiche di una famiglia di Filandari, nel vibonese, fino a quando i Carabinieri non hanno arrestato l’artefice di questa situazione, Damiano Artusa, di 29 anni. Padre e madre – secondo quanto riferito – erano infatti vittime da anni delle richieste di denaro che il figlio, già noto alle forze dell’ordine, praticamente giornalmente gli rivolgeva. La coppia, che sopravvive solo grazie alla paga da bracciante agricolo del capo famiglia, era quotidianamente soggetta a richieste di decine di euro al giorno per consentire al giovane di spendere tutto in videopoker e alcol. In alcuni casi aveva chiesto l’acquisto di oggetti più costosi, come uno scooter nuovo di zecca che serviva al giovane per i propri spostamenti nel piccolo abitato. Una spesa che era costata alla coppia i risparmi messi da parte da mesi.
Una situazione che, i due anziani coniugi all’inizio hanno sperato di poter tenere sotto controllo, ma che con il tempo si è aggravata. Le pressioni erano diventate sempre più violente e l’uomo avrebbe anche minacciato di morte i propri genitori, i quali hanno finalmente deciso di raccontare agli uomini della Stazione Carabinieri di Filandari che, per settimane, hanno monitorato il nucleo familiare aspettando il momento giusto per intervenire. Ieri mattina, Damiano ha nuovamente estorto denaro ai propri genitori e i carabinieri hanno quindi fatto scattare la trappola e si sono immediatamente lanciati sulle sue tracce; dopo pochi minuti lo hanno fermato per strada dichiarandolo in arresto con l’accusa di estorsione aggravata e continuata e maltrattamenti in famiglia. L’uomo, dopo gli atti di rito, è stato quindi trasferito nel carcere di Vibo Valentia in attesa delle decisioni del magistrato.

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