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Accertamenti sui flussi di denaro attraverso alcune imprese sono in corso nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro che ruota sul pagamento di una presunta tangente di due milioni e 400mila euro per le linee guida della Regione Calabria per la costruzione dei parchi eolici. Nell’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore della Repubblica Carlo Villani, sono indagate una trentina di persone tra ex amministratori regionali della trascorsa giunta di centrosinistra, imprenditori e faccendieri. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire se è realmente avvenuto il passaggio di denaro che sarebbe stato pagato da alcuni imprenditori interessati a realizzare parchi eolici per oltre 400 megawatt.
Il denaro, secondo l’accusa, sarebbe passato attraverso alcune imprese per poi finire agli esponenti politici. All’attenzione degli inquirenti ci sono una serie di passaggi sui quali si sta cercando di fare luce per accertare se si trattò di reali operazioni finanziarie o di fittizie attività a copertura del pagamento di tangenti. Gli investigatori stanno cercando anche di semplificare la posizione di ogni indagato per avere un quadro complessivo delle accuse che vengono contestate e dei singoli episodi nei quali sarebbero coinvolti.
L’inchiesta sull’eolico fu avviata negli anni scorsi dalla Procura di Paola (Cs) e riguarda fatti avvenuti dal 2006 in poi. Gli inquirenti hanno raccolto le dichiarazioni di un testimone che avrebbe svelato presunti favori fatti da esponenti politici ad imprenditori interessati ad entrare nell’affare dell’eolico. Per un problema di competenza territoriale l’inchiesta fu trasferita da Paola alla Procura di Cosenza e solamente nei mesi scorsi, visto il coinvolgimento di ex amministratori regionali, è giunta a Catanzaro. Nel voluminoso fascicolo sono contenute anche numerose intercettazioni telefoniche.

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