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Un migliaio di docenti delle scuole calabresi che perderanno il posto dal prossimo anno scolastico saranno impiegati in progetti extrascolastici. È quanto prevede un progetto della Regione Calabria, «Una scuola per la democrazia», che è finalizzato ad incrementare l’offerta scolastica utilizzando una parte dei 1.522 insegnanti perdenti posto. Ad illustrare il progetto, che rientra in un protocollo d’intesa siglato nel giugno scorso dalla Regione con il ministro Mariastella Gelmini, sono stati stamani il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, e l’assessore alla Pubblica istruzione, Mario Caligiuri.
Il personale potenzialmente interessato varia dalle 800 alle mille unità in base ai requisiti posseduti ed ogni partecipante potrà essere impegnato per nove mesi con una retribuzione media mensile dai 350 ai mille euro. Potranno accedere ai bandi, che saranno avviati nelle prossime settimane, i precari che hanno perso il posto negli ultimi tre anni. Tra gli obiettivi del progetto rafforzare le abilità di base, facilitare l’orientamento scolastico e universitario, favorire l’allungamento del tempo scuola con particolare riguardo alle esigenze della scuola primaria, potenziare l’offerta formativa con particolare riguardo alle classi intermedie degli istituti tecnici e professionali.
«Con questo provvedimento – ha sostenuto Scopelliti – utilizziamo risorse importanti, sette milioni, per dare risposte a un migliaio di precari che già nelle prime settimane dell’ anno scolastico potrebbero essere utilizzate. Non è un programma assistenzialista ma utile a dare un contributo in più di sapere alla nostra scuola. Adesso vedremo come andrà la sperimentazione e non escludiamo in futuro di potere dare più forza ai progetti. Voglio ringraziare il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Francesco Mercurio, che ha condiviso la strategia della Regione per dare alla scuola un ruolo preminente sul territorio».
«Vogliamo trasformare il problema dei perdenti posto – ha aggiunto Caligiuri – in una risorsa. La scuola ha senso quando forma cittadini critici e responsabili. Faremo anche verifiche sull’attuazione del progetto insieme all’Ufficio scolastico regionale. Alle scuole che parteciperanno saranno assegnati l’80% dei fondi previsti, ma se l’attuazione non funziona, non erogheremo il restante 20%. I docenti impiegati nel progetto saranno utilizzati per almeno 50 ore». Sette milioni di euro per sostenere attività extrascolastiche rivolte, principalmente, ai docenti precari. Questa la disponibilità finanziaria per il progetto «Una scuola per la democrazia».

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