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Ai funerali di Giuseppe c’era l’intero paese. Tutti stretti attorno alla famiglia del ragazzo morto investito da un’auto pirata. Ieri pomeriggio si sono tenuti a Spilinga, il paese dove era nato 12 anni fa, i funerali alla presenza anche delle massime autorità militari, civili e religiose. Serrande dei negozio abbassati per il lutto cittadino proclamato dal sindaco e tantissima commozione. «Mai un funerale così partecipato» E’ stato questo il commento di coloro che vi hanno preso parte.
Oltre alla massima autorità ecclesiastica, il vescovo della diocesi mons. Luigi Renzo che ha celebrato la messa, hanno presenziato anche il comandante della Compagnia di carabinieri di Tropea Giovanni Migliavacca ed il comandante della locale stazione maresciallo Vincenzo Boerio a cui sono andati tantissimi elogi tra cui i ringraziamenti dei genitori della vittima per la rapidità con cui è riuscito ad individuare ed arrestare i responsabili che dopo l’incidente si erano dati alla fuga.
Per il piccolo Giuseppe ieri, palloncini bianco-azzurri, i colori dell’innocenza e della purezza dell’infanzia per ricordare un bambino sottratto all’amore di papà Francesco, di mamma Candida, della sorellina Eleonora, dei nonni, dei compagni di scuola (l’anno prossimo doveva frequentare la seconda media dell’Istituto comprensivo di Zungri) e all’affetto di un’intera comunità che ieri pomeriggio, in occasione dei suoi funerali, si è stretta attorno alla famiglia. In testa al mesto corteo il sindaco Franco Barbalace ma anche i primi cittadini di Drapia Alessandro Porcelli e di Maierato Sergio Rizzo. Una donna poi, ha letto un breve messaggio a nome di mamma Candida: «Piccolo mio ti ho allevato e cresciuto con profondo amore e tu mi hai ricambiato con affetto e con quel sorriso sempre stampato sul volto. E’ contro natura quando i genitori sopravvivono ai propri figli. L’Onnipotente, tuttavia, ha disposto diversamente. Mi raccomando veglia su di noi e aiutaci a trovare conforto nella vita terrena, nell’attesa di riabbracciarti in quella eterna».
Intanto ieri il giudice monocratico del tribunale di Vibo Valentia, Marilena Alberano dinnanzi a cui sono comparsi, ha convalidato l’arresto dei due fratelli, Antonio e Gennaro Vecchio, di 43 e 44 anni. Per Gennaro ha disposto i domiciliari, mentre il fratello Antonio, che era alla guida della Fiat Strada, rimane in carcere. Il pm Fabrizio Garofalo aveva chiesto la detenzione. I due sono accusati di omissione di soccorso e Antonio Vecchio, in aggiunta, di omicidio colposo.

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