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Quasi duemila persone in meno in poco più di un anno. La Basilicata alla fine del 2009 è l’unica regione con il segno negativo nella colonna sulla “crescita totale” degli abitanti, che è la somma del tasso di crescita naturale e del tasso migratorio totale, e non va meglio nemmeno i primi mesi del 2010: meno 217 soltanto tra gennaio e febbraio.
Sono i dati dell’ultimo bilancio demografico dell’Istat con quelli provvisori per l’anno ancora in corso.
Non mancano diversi record da registrare negli annali.
La Basilicata è prima quanto al saldo dell’emigrazione interna, che è quella da un comune a un altro, restando nei confini nazionali.
Nel 2009 ogni mille abitanti 3,9 hanno lasciato la loro residenza per trasferirsi in un’altra regione, per lo più lungo l’asse nord-sud, come dimostra il più 2,5, sempre ogni mille abitanti, dell’Emilia-Romagna (in calo rispetto al passato), e soprattutto della provincia autonoma di Trento(in grande ascesa) con un più 2,6.
Partono meno dalla Calabria (2,9) e dalla Campania (2,5), e a seguire nell’ordine la Puglia (1,8), e la Sardegna (0,4). Tutte gli altri hanno il segno più davanti.
Ma la caratteristica che attira l’attenzione degli studiosi rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno, è una strana combinazione tra il dato della migrazione interna di senso negativo, e quello della migrazione esterna, che sarebbe quella che proviene da paesi stranieri, che è ovunque di segno positivo.
In Basilicata nel 2009 ogni mille abitanti 3 sono arrivati da paesi stranieri. Un dato troppo basso, per compensare da solo quello dei lucani che sono andati via, a cui bisogna sommare un altro 0,4 in meno, sempre ogni mille abitanti, di “saldo migratorio per altri motivi” (le persone cancellate dai registri anagrafici per degli “altri motivi” non ben precisati), e un meno 1,6 di saldo naturale ( -2,1 in provincia di Potenza, e -0,6 in provincia di Matera).
Nel 2009 solo i liguri e i vicini molisani hanno fatto meno bimbi dei lucani, rispettivamente 7,6 e 7,4 contro gli 8 nati in Basilicata, un dato che è comunque un punto e mezzo sotto la media nazionale.
La Liguria detiene anche il triste record dei decessi, 13,5 ogni mille abitanti contro i 9,6 lucani (in linea con il resto della penisola), forse perchè ha davvero la popolazione più anziana con un 26,7% di ultrasessantacinquenni. Mentre in Basilicata dal 2007 al 2009 gli anziani sono aumentati solo leggermente, passando dal 20% al 20,1%, 20,2% nelle stime per il 2010.
Quindi natalità meno mortalità produce un saldo di crescita naturale negativo, e il risultato è che con un saldo migratorio di 6,4 in ingresso, la Liguria riesce a riequilibrare il meno 5,9 di partenza, segnando un più 0,5, contro il meno 2,9 della Basilicata rispetto alla media nazionale che è più 5.
In sostanza ogni mille abitanti 2,9 lucani se ne sono andati senza venire rimpiazzati, ed è il dato di “decrescita totale”.
Ma a ben vedere si scoprono anche altre cose interessanti
Il rapporto tra il numero di bimbi nati tra il 2006 e il 2009 e la popolazione femminile in Basilicata, è tra i più bassi, superiore solo a quello della Sardegna, e ancora del vicino Molise.
I più piccini (0-14 anni) passano da un 14,2% della popolazione al 13,5 delle stime per il 2010, ed è un dato in linea più con il Centro-nord che le altre regioni del Mezzogiorno.
Leo Amato

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