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POTENZA – Sono arrivati apposta dal loro paese, Avigliano, per cercare di “pizzicare” quei due piccioncini, che nonostante gli avvertimenti continuavano a incontrarsi di nascosto.
Erano già stati avvisati, e quando tutti e quattro si sono ritrovati faccia a faccia, domenica sera in piazza XVIII Agosto, è finita in una vera e propria zuffa, con il giovane innamorato steso a terra e caricato di botte, come l’avrebbero ritrovato le volanti della polizia intervenute subito dopo grazie alla chiamata al 113 di uno dei testimoni presenti sulla scena.
Così gli agenti hanno fatto intervenire un’ambulanza, e cominciato a raccogliere le prime informazioni.
In due sono finiti nel carcere di Betlemme, entrambi quarantenni, e congiunti della famiglia di lei.
Uno è proprio il padre della ragazza, ancora minorenne come peraltro la vittima-fidanzato.
Per questo i nomi sono stati tenuti riservati, e non si sa nemmeno, di preciso, quale sia la prognosi decisa dai medici del San Carlo, senonché per i due arrestati l’accusa è di rissa e lesioni personali, quindi vanno escluse complicazioni.
Domani stesso in Tribunale dovrebbe svolgersi il processo per direttissima.
La medesima accusa vale anche per il ragazzo, nonostante abbia avuto la peggio nello scontro.
Rischiano tutti da un minimo di 6 mesi a un massimo di 8 anni di reclusione, ma è chiaro che non è questo il caso.
I contrasti tra la famiglia della ragazza e il suo fidanzatino, sembra che fossero emersi da diverso tempo, a causa della giovane età di lei, l’indubbio caratterino di lui, e la distanza tra tutt’e due.
Lei di Avigliano, e lui di Potenza.
Per incontrare il suo amore lei finiva sempre per allontanarsi da casa, verso lo struscio del capoluogo nelle stradine del centro cittadino. Così ai suoi genitori non restava altro che aspettare il suo ritorno, almeno fino a domenica scorsa.
l. a.

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