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CARABINIERI

Come gli agenti del commissariato di polizia di Melfi anche i carabinieri della locale compagnia sono molto impegnati nel tentativo di prevenire e reprimere i reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti nell’area del Vulture melfese. Dall’inizio del 2010 gli uomini diretti dal capitano, Antonio Contente hanno compiuto sei arresti per droga, segnalate alla Prefettura di Potenza 24 persone, sequestrate ingenti quantitativi di hashish, marijuana e cocaina. Si conferma pertanto la massima attenzione rivolta dalle forze dell’ordine che con grande spiegamento di forze stanno arginando un fenomeno in preoccupante aumento. La prima operazione di rilievo compiuta dai militari dell’Arma risale al febbraio scorso quando nella zona industriale di San Nicola di Melfi i carabinieri arrestarono un operaio della Sata di 33 anni con l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio. Nella stessa circostanza un altro operaio venne segnalato alla Prefettura di Potenza ai sensi del decreto 309 del 90 che regolamenta l’uso personale di sostanza stupefacente. Per il capitano dei carabinieri, Antonio Contente proprio la continua attività di segnalazione alla prefettura ex Dpr 309 rappresenta il segnale più chiaro del fenomeno che si tenta di arginare. I controlli, intensificati soprattutto durante il fine settimana con il 30% in più di vetture e uomini dislocati su territorio, sono la risposta dell’Arma a spacciatori senza scrupoli. Dovendo espiare una condanna per il reato di spaccio di droga, inoltre, nel maggio scorso i carabinieri di Melfi hanno tratto in arresto il pregiudicato, Giovanni Donato Grieco mentre a giugno un’intera piantagione di marijuana è stata sequestrata nel comune di Ruvo del Monte ed altre tre persone sono state denunciate in stato di libertà. In questo caso si è rivelato decisivo per il sequestro della piantagione il servizio di polizia di prossimità con alcuni residenti che fidandosi dei carabinieri hanno trovato il coraggio per indirizzarli sul luogo ameno e distante dal centro del piccolo comune di Ruvo del Monte. La stessa città di Rionero è continuamente monitorata dalle forze dell’ordine. L’arresto di un giovane commercialista del posto che sul balcone di casa coltivava piante di marijuana, possedeva bilancini di precisione, e lampade per favorire l’essiccazione della sostanza stupefacente rappresentano la conferma che tutta l’area del Vulture vive un’emergenza seria. Questo è il motivo per cui tutte le forze di polizia a Melfi stanno producendo il massimo sforzo. Non è un caso se i posti di blocco serali, sulle principali vie di comunicazione, sono sempre più numerosi e con essi i sequestri di patente per autisti che guidano la propria autovettura sotto la pericolosa influenza di sostanze stupefacenti. Infine vi è la triste conferma che la cocaina non è la sostanza più in voga solo tra giovani ma anche tra persone più adulte. La tesi è confermata dal capitano dei carabinieri di Melfi, Antonio Contente con tutti i suoi uomini impegnato nella difficile lotta al dilagare di un pericoloso reato che rischia di tramutarsi in vera e propria emergenza.

POLIZIA

MELFI – I recenti e continui arresti per droga che le forze di polizia stanno compiendo a Melfi dimostrano come in città si viva una vera e propria emergenza criminale legata allo spaccio di sostanze stupefacenti. La massiccia attività di prevenzione, messa in campo dagli agenti del commissariato di via Passannante e dai carabinieri della locale compagnia di via Foggia, ha reso possibile il successivo intensificarsi delle azioni repressive di un fenomeno in forte e preoccupante crescita. L’operazione più importante è stata portata a termine dagli agenti di polizia che lo scorso otto giugno riuscirono ad arrestare Teodoro Barbetta nel cui casolare di campagna furono rinvenuti ben settecento grammi di cocaina e trecento di hashish per un valore complessivo di circa trecentomila euro. Quello era il segnale di una nuova stagione criminale che si apriva nel Vulture melfese dove è chiaramente in crescita il consumo di cocaina tra giovani ed anche meno giovani dell’intera area. Da solo certamente il giovane di 33 anni, Teodoro Barbetta non sarebbe mai riuscito a consegnare tanta droga ed ecco perché gli inquirenti parlarono subito di una capillare rete di spacciatori all’opera nella città di Melfi e nei centri limitrofi. Solo due mesi dopo, precisamente il sei agosto scorso, ancora i poliziotti diretti dal commissario Loreta Colasuonno sono riusciti ad arrestare tre persone e sequestrare altri centocinquanta grammi di cocaina e mezzo chilo di hashish. Nell’ambito di questa nuova operazione anti droga sono finiti in carcere tre giovani di Melfi, Antonio Gaudiosi, Antonio Patanella e Michele Gliaschera. Infine si arriva allo scorso diciannove agosto con il sequestro di dodici grammi di cocaina rinvenuta nell’abitazione di Gerardo Patanella padre di Antonio entrambi agli arresti domiciliari. In questo caso padre e figlio, quasi incuranti del fatto che la propria abitazione continuava ad essere sorvegliata dalle forze di polizia, non esitavano a custodire altra droga pronta per essere immessa sul mercato locale. Per il dirigente del commissariato di Melfi che conferma come sia in forte aumento il consumo di cocaina in città: «resta la costate presenza di armi unitamente al possesso di droga uno degli elementi più inquietanti e pericolosi – sostiene il commissario di Ps, Loreta Colasuonno – e si tratta del motivo per il quale bisogna mantenere molto alto il livello di guardia. Bisogna cercare di capire cosa spinga gli spacciatori ad armarsi e perché lo fanno così sistematicamente». Nell’area nord di Basilicata la città di Melfi si conferma pericoloso crocevia di traffici illeciti. Il mercato della droga è quanto mai florido e l’unico deterrente resta la febbrile attività di repressione messa in campo delle forze di polizia. L’auspicio è che un tale impegno contribuisca a far rientrare la pericolosa emergenza legata allo spaccio di sostanze stupefacenti nell’area.

(Servizio a cura di Vittorio Laviano)

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