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Basta perseguitare i naturisti che scelgono di “prendere il sole o fare il bagno nudi, in zone remote e appartate delle nostre coste”. Prima ancora della Provincia di Crotone, che a Isola Capo Rizzuto ospitera’ il congresso mondiale dei naturisti, in programma a settembre, si erano fatti paladini del nudo integrale 7 senatori del Pd, tra cui spicca un nome eccellente: quello dell’oncologo Umberto Veronesi.
La loro battaglia per la “depenalizzazione e legalizzazione della pratica del naturismo” comincia nell’ormai lontano 5 dicembre 2008, con la presentazione di un disegno di legge di iniziativa della senatrice Donatella Poretti. Cofirmatari del provvedimento: Marco Perduca, Anna Maria Carloni, Roberto Della Seta, Roberto Di Giovan Paolo, Vidmer Mercatali e, appunto, l’ex ministro della Sanita’ Umberto Veronesi. Non e’ solo la Francia, dunque, a poter vantare testimonial ‘istituzionali’ (come Herve Novelli, segretario di Stato al turismo del presidente francese Sarkozy) delle vacanze senza costume.
Obiettivo del Ddl in 6 articoli, finora solo assegnato il 12 marzo 2009 alla Commissione Affari costituzionali in sede referente: “Restituire serenita’ ai bagnanti naturisti” che scelgono il Belpaese come meta delle loro vacanze a contatto con la natura. Nel testo della relazione che presenta ai colleghi senatori il provvedimento, si cita anche qualche esempio di episodi di “repressioni su larga scala” del fenomeno, che avrebbero provocato “commenti canzonatori da parte della stampa estera” e, a detta dei senatori pro-naturismo, danneggiato la nostra industria turistica. (segue)

La filosofia delle vacanze ‘nude look’, della vita all’aria aperta che – chiarisce il Ddl – usa “il nudismo come forma di ricreazione e di sviluppo della salute fisica e mentale attraverso il contatto diretto con la natura”, non sembra “essere ancora accettata da settori della Pubblica amministrazione e degli organi di polizia, e anche da qualche giudice di merito”, lamentano i senatori. Nonostante, ricordano, esistano diverse pronunce della Corte di Cassazione che definiscono il naturismo (praticato in spiagge riservate e appartate) “penalmente irrilevante”.
Da qui la proposta (all’articolo 2 del Ddl) di abrogare l’articolo 726 del Codice penale (che punisce con sanzioni amministrative pecuniarie chiunque compie atti contrari alla pubblica decenza in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico). Il disegno di legge prevede inoltre che le Regioni definiscano i criteri per permettere ai Comuni di individuare le aree pubbliche o private da destinare al naturismo.
Potranno essere anche i proprietari o gestori di attivita’ turistico-ricettive a chiedere l’autorizzazione per adibire i loro spazi all’accoglienza di questi turisti. Le zone, secondo il Ddl, dovranno essere ben segnalate e anche aree demaniali potranno essere concesse in gestione – a privati, associazioni e organizzazioni – per ospitare strutture destinate ai naturisti. Secondo i fan del naturismo che siedono a Palazzo Madama, i vantaggi di un’apertura a questi vacanzieri di nicchia (provenienti da Paesi dell’Europa centrale e settentrionale, soprattutto tedeschi e scandinavi) sarebbero anche economici per l’Italia. “Ma l’attuale situazione di incertezza legislativa non consente investimenti in questo settore, limitando la varieta’ della nostra offerta proprio in un momento di difficolta’ competitive per l’intero settore”, concludono i parlamentari nella relazione.

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