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LO AVEVA già fatto intendere Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano e presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro che l’intervento di Napoletano sul caso dei tre lavoratori licenziati e poi reintegrati alla Fiat, era stato «nobilissimo, rapido, incisivo e lucido». A rimarcare quello che è il pensiero dei vescovi italiani è il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, che durante l’omelia in occasione dell’anniversario dall’apparizione della Madonna della Guardia, non ha usato mezze parole: «Da una parte l’auspicio che tutti facciamo è che si risolva la vertenza Fiat nel modo migliore per tutti – ha detto l’alto prelato -, dall’altra parte le parole che il Capo dello Stato ha detto mi pare siano proprio una linea di azione valida per tutti». Il Presidente della Repubblica, giova ricordarlo, aveva richiamato al rispetto della sentenza dei giudici. «Il lavoro è fondamentale per costruirsi una famiglia» ha aggiunto affrontando il tema della disoccupazione. E nello specifico dell’episodio di Melfi ha detto di sperare «che attraverso un dialogo insistente e intelligente si possa arrivare a una soluzione definitiva ed equa per tutti». Al fianco del presidente della Cei si è schierato Stefano Fassina, responsabile economico del Pd. «Le parole del cardinale Bagnasco su Melfi, seguite alla risposta del presidente Napolitano ai tre operai licenziati e reintegrati dal Tribunale di Melfi, dovrebbero indurre la Fiat ad un supplemento di riflessione sul senso dell’offensiva che sta portando avanti». «La dignità dei lavoratori – aggiunge – va rispettata». La Fiat «adempia a quanto disposto dalla magistratura, allenti il clima di conflitto alimentato». Il responsabile economico dei democratici, non risparmia frecciate al Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. «Smetta di strumentalizzare la vicenda – ha detto – ed il Governo nomini il Ministro dello Sviluppo per mettere in campo una politica industriale come hanno fatto – conclude – i Paesi segnati dai processi di ristrutturazione dell’auto». Sacconi, dal canto suo, aveva parlato di «clima costruttivo» precisando che il ruolo del governo è quello di «spettatore del dialogo tra le parti, un dialogo – dice – aperto». L’ottimismo del ministro del Lavoro sul prosieguo della vertenza Fiat sembra dunque portare una schiarita su uno scenario che si prospetta non facile nelle prossime settimane. Di tutt’altro tenore le dichiarazioni del segretario nazionale del Pd, Pierluigi Bersani all’apertura della festa nazionale del partito. «A Melfi – ha detto – c’è stata una sentenza, ancorchè provvisoria. Si è in attesa di un ulteriore pronunciamento, vogliamo andare avanti con i tre lavoratori che percepiscono lo stipendio senza poter lavorare? Non è possibile». «Mi sarei aspettato da parte dell’azienda – ha aggiunto Bersani – una parola che aprisse una riflessione e un dialogo, magari rimanendo in linea di principio sulle posizioni, ma sanando una situazione che non fa bene a nessuno. Questo me lo sarei aspettato». Intanto questa mattina alle 10 nella sede dello stabilimento della Commer-Tgs, azienda dell’indotto, si svolgerà un incontro tra la direzione aziendale, l’Rsu e i rappresentanti di Fiom e di Fim per discutere della situazione di due operai licenziati.

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