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di ROSSELLA MONTEMURRO
TURSI – Il riconoscimento dei vestiti della ragazza, effettuato Domenico Padula, papà di Carmela, è stato un momento straziante. Accanto a lui c’era il sindaco di Tursi, Giuseppe Labriola, suo grande amico.
«E’ stato uno strazio unico. Era addolorato come lo siamo tutti quanti noi», ha affermato il primo cittadino.
Il padre di Carmela, ieri mattina, non si dava pace.
«Il corpo – ha aggiunto il sindaco Labriola – è stato trovato nella zona in cui era stata avvistata l’ultima volta, le ultime tracce erano in quell’area».
E’ stato il proprietario di un terreno agricolo a notare, ieri mattina, il cadavere all’interno di un canalone, difficile da raggiungere.
Il corpo in avanzato stato di decomposizione (le alte temperature dei giorni scorsi e la permanenza nel canalone hanno alterato la fisionomia) è stato rinvenuto nel comune di Tursi, in una zona denominata fosso Polacco a circa dieci chilometri dal centro abitato, al confine con il comune di Colobraro, in località Finata, nei pressi della strada statale “Sinnica”.
Secondo quanto si è appreso, il cadavere non presenta lesioni che lascino pensare ad un omicidio, ma i carabinieri stanno valutando tutti gli elementi raccolti nella zona: una scarpa che sarebbe appartenuta alla donna è stata trovata ad alcune centinaia di metri dal cadavere. Gli investigatori ipotizzano che la donna l’abbia persa mentre correva ma stanno facendo ulteriori verifiche.
Della ventottenne Carmela Padula non si avevano più notizie dal 6 agosto scorso.
Solo giovedì, Domenico Padula, affermava di essere certo dell’avvistamento a Roseto Capo Spulico del 7 agosto, all’indomani della scomparsa.
Una signora aveva rifocillato la ragazza: «Quando ha visto le foto non ha avuto dubbi. Sono convinto che Carmela l’8 era a Roseto», aveva detto Padula.
Altri avvistamenti, rivelatisi non attendibili, davano la ragazza in Puglia. Un rincorrersi di voci, che da un lato rassicuravano i familiari dall’altro confondevano le ricerche. I carabinieri della Compagnia di Policoro, che hanno coordinato le ricerche, avevano provveduto a diffondere in tutta Italia le foto della ventottenne
Carmela, studentessa di Lingue, sembra che non avesse mai superato il trauma della morte del fratello che nel marzo scorso aveva perso la vita in un tragico incidente a San Giovanni Rotondo, alla vigilia della sua seduta di laurea in medicina. La ragazza soffriva di crisi mistico religiose e, al momento della scomparsa, sembra avesse con sé solo una Bibbia.
Fin dal primo momento ad affiancare le ricerche dei carabinieri, dei Vigili del Fuoco, del Corpo forestale dello Stato anche tanti cittadini che fino all’ultimo hanno sperato in una soluzione positiva della vicenda. L’autopsia, disposta dal magistrato Annunziata Cazzetta è prevista oggi.

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