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Ventidue reperti archeologici risalenti al quarto-quinto secolo a. C., sono stati trovati dalla Guardia di finanza a Cirò Marina (Kr), nel corso di una perquisizione a casa di A.M., imprenditore del settore movimento terra che è stato denunciato.
I militari dopo avere arrestato il figlio dell’imprenditore A.M., di 26 anni, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per traffico e detenzione di stupefacenti, emessa dal Gip di Grosseto, hanno compiuto una perquisizione domiciliare nell’abitazione che ha portato al ritrovamento oltre che dei reperti anche di una pistola Beretta, 6.35, risultati nella disponibilità del genitore del ragazzo.
I reperti, che erano custoditi in un armadietto metallico blindato, sono stati sequestrati e portati nel presso il Museo Archeologico di Crotone saranno sottoposti a perizia. Si tratta di una lucerna a vernice nera; un oscillum; cinque pesi di telaio tronco-piramidali; un orlo Lekythos a vernice nera; una testina fittile femminile; una ciotola a vernice nera; una brocca terracotta acroma con ansa; un collo d’anfora con terriccio all’interno; un oggetto sferoidale in terracotta, cavo, con fori passanti e sei monete in bronzo.
I reperti potrebbero essere frutto di scavi clandestini sia in mare che sulla terra ferma o, comunque, provenienti dal mercato illecito di beni di interesse storico – artistico – archeologico. L’arma è stata scoperta nel garage dell’abitazione, all’interno di un armadietto in legno ed era avvolta in un panno di stoffa. Indagini sono in corso per accertarne la provenienza.

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