X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

CRESCE la mobilitazione dei docenti precari anche in Basilicata a pochi giorni dalla prima campanella. Un gruppo di insegnanti precari ha organizzato a Potenza, davanti alla sede dell’Ufficio scolastico provinciale, un presidio per protestare contro «i tagli indiscriminati, in particolare nel settore del sostegno», e le mancate convocazioni per il prossimo anno scolastico che, secondo la legge «avevano un termine limite al 31 agosto e che, forse, slitteranno all’11 settembre». Gli insegnanti hanno spiegato che in altre province sono stati assegnati, per il sostegno ai ragazzi disabili, posti in deroga rispetto a quelli disponibili, «ma solo dopo lunghi scioperi della fame. Noi non vogliamo arrivare a queste forme estreme di protesta, ma abbiamo la necessità di essere ascoltati dai dirigenti scolastici e dall’Ufficio regionale, che fino a questo momento non ci ha convocati». In Basilicata, secondo alcuni precari, il rapporto tra insegnati di sostegno e alunni è anche di «uno a tre con casi molto gravi, rispetto alle norme che ne prevedono uno per ogni ragazzo»: si tratta di una situazione «frutto di tagli indiscriminati in un settore molto delicato, a cui si è aggiunto – hanno concluso – un decreto ‘salva precarì che ha assegnato posti solo a pochi privilegiati, lasciando fuori docenti che hanno dieci anni di carriera e che oggi si trovano senza un lavoro».
Analogo clima a Matera, dove il cooridnamento dei precari si è riunito in assemblea raggiunto da rappresentati istituzionali e sindacato. Sono 283 le disponbilità di personale precario, tra docenti e personale di assistenza tecnica e amminsitrativa, che verranno meno in provincia di Matera con l’avvio del prossimo anno scolatico, questo il dato emerso. Il personale precario, che ha denunciato lo stato di difficoltà della scuola e in particolare delle figure di sostegno, ha sollecitato la Regione Basilicata ad accelerare i tempi per riprendere «percorsi e opportunità» contenuti nell’accordo triennale con il Ministero per l’Università e la Ricerca scientifica, al fine di «attivare – ha detto il segretario regionale della Slc Cgil, Eustacchio Nicoletti – progettualità didattica e dei servizi, attraverso la pubblicazione di bandi in tempo utile per l’avvio dell’anno scolastico». La richiesta e stata ribadita da docenti e personale Ata con la sollecitazione alla Regione di conoscere quali e quanti progetti furono attivati lo scorso, quali ritirati, il personnale occupato e la rendicontazione della spesa. Sostegno ai problemi dei precari è venuto dal presidente della giunta provinciale, Franco Stella, dagli assessori comunale alla pubblica istruzione, Antonio Giordano, e provinciale alla trasparenza, Antonio Montemurro, e dal consigliere regionale Luca Braia. Si appreso, inoltre, che disagi sulla carenza di organici sono stati segnalati dai dirigenti delle scuole dell’obbligo al sindaco di Matera, Salvatore Adduce, nei servizi di sostegno e di mensa scolastica.
Nel frattempo, dalla Regione Basilicata, in una nota congiunta, il presidente De Filippo e l’assessore alla Formazione Mastrosimone, hanno spiegato che «il dipartimento alla formazione emanerà entro il 15 ottobre prossimo i bandi per l’anno scolastico 2010-2011 per sostenere, con i fondi già disponibili, il reddito dei lavoratori lucani precari del mondo della scuola». «La Regione, «sulla scorta dei provvedimenti adottati lo scorso anno, quando fu posto in essere un programma triennale di ampio respiro riguardante la qualificazione, il rafforzamento e l’ampliamento dell’offerta formativa scolastica, continuerà a fare la propria parte, pur in un contesto normativo che assegna al ministero della Pubblica Istruzione le competenze in materia». «E’ in ogni caso opportuno – hanno concluso il presidente della giunta regionale e l’assessore – a seguito della lettera che il presidente della provincia di Potenza, Piero Lacorazza, ha scritto al sottosegretario alla Pubblica istruzione, Guido Viceconte, dar vita ad una immediata riflessione sul futuro della scuola in Basilicata tra le varie istituzioni: governo, Regione, Province e Anci».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE