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IN una nota di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil, analizzando la situazione lavorativa della platea complessiva degli ex Lsu, stabilizzati dalla Amministrazione Prov.le di Matera, si segnalano altri due casi: «Alla drammatica vicenda, ormai nota a tutti, dei 60 lavoratori Apea (ex COS.IN), impegnati nei progetti di manutenzione delle strade provinciali, si sono aggiunte quella relativa alle 5 lavoratrici, dipendenti della ditta Innova che, sempre per conto dell’Amministrazione Provinciale, assicura il servizio di monitoraggio delle strade e degli accessi poderali e quella dei 6 lavoratori (di cui 4 a tempo indeterminato, e prossimi alla pensione, e 2 a tempo determinato), dipendenti della ditta Siram, assegnataria del servizio di manutenzione delle scuole nella Provincia di Matera.
Al pari dei lavoratori Ex Cosin – prosegue la nota delle tre sigle sindacali – anche queste 11 unità lavorative si ritrovano a convivere con una situazione lavorativa molto incerta e instabile.
I 60 lavoratori Apea, in questa fase, stanno percependo l’indennità di disoccupazione, ma restano in attesa di ricevere una risposta certa sull’accesso alla mobilità in deroga e soprattutto pretendono risposte definite e definitive sulla data di ripresa dell’attività lavorativa che resta, per le maestranze e le parti sociali, un obiettivo ineludibile.
Non diverso il triste destino toccato in questi giorni ai lavoratori dipendenti della ditta Innova e Siram. Tutti e undici non stanno prestando attività lavorativa ma pretendono di avere spiegazioni plausibili poiché non sono assolutamente d’accordo nel perdere il loro posto di lavoro.
In particolare, i lavoratori della ditta Siram – segnalano i sindacati di categoria – sono stati vittima di una situazione paradossale.
Dopo diversi incontri con l’assessore al ramo, Rondinone, si era giunti all’ottenimento dell’impegno da parte della Provincia di prorogare alla ditta Siram la gestione del servizio di manutenzione delle scuole fino al 31 dicembre. L’assessore aveva reso nota la delibera che avrebbe realizzato ciò (n.185 del 30 luglio2010) tranquillizzando così i lavoratori nella ripresa del lavoro. L’azienda Siram, rassicurata, aveva revocato i licenziamenti, anche in virtù del fatto che con questa se pur breve proroga del servizio, l’azienda avrebbe potuto, valutate le condizioni, per aprire una procedura di mobilità per accompagnare i lavoratori alla pensione, invece, in data 31.8.2010 intimava nuovamente ai lavoratori i licenziamenti di cui sopra.
Il motivo di tale impasse? Alla delibera non aveva fatto seguito la determina dirigenziale.
Al danno pure la beffa, ma a lasciare strabiliati i lavoratori e le parti sociali sono state le affermazioni dell’assessore Rondinone secondo cui quella delibera era solo un orientamento, un indirizzo, non vincolante e che urgenze sopravvenute avevano assorbito le risorse da destinare a quella proroga di servizio assegnato alla Siram.
Ovviamente il sindacato – conclude la nota – non resterà a guardare: tali lavoratori sono esecutori di servizi (a proposito ma chi si occuperà di mappare gli accessi poderali e chi eseguirà i lavori di manutenzione nelle nostre scuole???) essenziali per la nostra collettività e i capitoli relativi a queste spese da sostenere dovevano essere previsti nel bilancio provinciale al pari di quanto avvenuto per altre spese parimenti necessarie ad assicurare servizi per la nostra comunità provinciale.
Delude questo atteggiamento soprattutto perché tutti e 71 lavoratori sono storici nell’espletamento delle attività in questi tre settori e dal loro lavoro dipende il destino di sopravvivenza delle rispettive famiglie.
La superficialità con cui si sta affrontando il loro dramma della negazione del lavoro è intollerabile.
Le OO.SS. chiedono con urgenza un incontro al Presidente della Provincia, Franco Stella, per affrontare più fattivamente queste tre annose questioni».

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