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di ANTONIO CORRADO
PRECIPITA la situazione finanziaria al Consorzio di bonifica di Bradano e Metaponto. Ieri l’ultima doccia fredda: l’Enel ha deciso di interrompere l’erogazione della corrente elettrica nella sede centrale di via Annunziatella. I sessanta dipendenti sono rimasti, quindi, con la sola luce solare, a computer rigorosamente spenti e attività ridotta “al lumicino”.
Ammonta a tre milioni di euro il debito con l’Enel, che aveva già adottato la stessa misura per la sede di Policoro. Ma non è la sola esposizione dell’Ente consortile, piagato da altri sette milioni di debiti tra contributi previdenziali non versati e fatture non pagate a ditte esterne. Una situazione gravissima, da cui non si potrà mai uscire con un regime amministrativo “in proroga” da tre anni, dunque in grado di gestire solo l’ordinaria amministrazione. Il mandato quinquennale, è scaduto nel 2007. Oggi i vertici del Consorzio sono stati praticamente decapitati, con un solo alto dirigente in servizio, perchè gli altri sono tutti in pensione.
«C’è una carenza anche nei Quadri medio-alti -spiega Franco Moliterni, della Rsa Cisl- quindi è prevedibile un totale azzeramento della dirigenza entro un anno. A luglio la Regione aveva promesso la nomina di un manager, ma non è arrivato nessuno». Intanto, i 600mila euro stanziati dalla Regione sono stati utilizzati per allineare gli stipendi ai dipendenti in agitazione, lasciando l’Enel ancora a bocca asciutta. Il segretario provinciale della Fai Cisl, Vincenzo Cavallo, è fortemente preoccupato, con la Rsa. «Le preoccupazioni espresse nelle scorse settimane -spiega Cavallo- non erano mirate al mero pagamento degli stipendi maturati e non corrisposti, ma eravamo ansiosi per il futuro dell’ente. La Regione Basilicata -conclude il leader provinciale di categoria- deve intervenire senza se e senza ma, per mettere ordine a tale spiacevole situazione nell’interesse dei tanti lavoratori e degli utenti». La Fai Cisl ha più volte denunciato che l’ente a causa di una gestione inefficace, dovuta anche al conflitto di interessi, vive una situazione economico-finanziaria preoccupante e senza prospettive. C’è la minaccia concreta da parte dell’Ente Irrigazione della sospensione della fornitura di acqua, a fronte di circa tre milioni di euro, che per effetto della medesima situazione economica, c’è la minaccia concreta da parte delle imprese di manutenzione delle opere irrigue di sospendere le lavorazioni di manutenzione, necessarie ed indispensabili all’esercizio irriguo in corso. Ancora una volta la Fai Cisl invoca la nomina di un commissario “ad acta” per l’immediata indizione delle nuove elezioni democratiche, ponendo fine al regime anomalo di proroga. Tutto mentre nessuno si preoccupa di far rientare le centinaia di migliaia di crediti per il mancato pagamento delle bollette da parte degli agricoltori.

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