X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

Operazione antidroga questa mattina nella zona dell’alto Tirreno Cosentino compreso tra Cetraro e Scalea, dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza per l’esecuzione di 15 misure cautelari, di cui 11 ordinanze di custodia cautelare (7 in carcere e 4 agli arresti domiciliari) e 4 obblighi di dimora.
Le misure cautelari sono state emesse nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili dell’acquisto, del trasporto, della detenzione e della cessione a terzi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, hashish e marijuana. I provvedimenti, emessi dal GIP del Tribunale di Paola, Salvatore Carpino, sono il frutto di un’intensa attività di indagine condotta dalla Compagnia di Scalea, coordinata da Antonella Lauri della Procura della Repubblica di Paola, che ha consentito di documentare numerosissimi episodi delittuosi riconducibili al traffico di stupefacenti, e di sradicare una fiorente attività di spaccio che dal litorale tirrenico cosentino si estendeva sino al capoluogo di provincia e di individuare i canali di approvvigionamento della droga (locali, lombardi e campani).

GLI ARRESTATI
Sono 14 su 15 le ordinanze eseguite all’alba dai Carabinieri, che hanno operato a Cosenza, Belvedere Marittimo, Diamante, Cetraro, Dipignano e Villapiana, e anche nel carcere di Civitavecchia (Roma), per bloccare un fiorente commercio di droghe leggere. Con l’operazione di oggi, in carcere sono finiti Santo Nigro, 26 anni, Carmelo Pagano, 30 anni, Giuseppe Candente, 33 anni, Giuseppe Mandaliti, 28 anni, Giovanni Aita, 29 anni, (questi ultimi due già detenuti rispettivamente a Civitavecchia e a Paola), Alfredo Loiero, 47 anni, e Massimo Iozzi, 37 anni. Ai domiciliari sono andati Francesco De Stefano, 31 anni, Gino Pagano, 27 anni, Francesco Bisignano, 24 anni, e Pierluigi Leonetti, 24 anni. Obbligo di dimora imposto infine a Michele Perri, 25 anni, Rossella Sandonato, 27 anni, fidanzata di Santo Nigro, Roberto Sandonato, 21 anni, e Angelo Verta, 23 anni.
Tra di loro ci sono diversi studenti e disoccupati, ma anche commercianti e piccoli imprenditori che volevano, con il traffico di droga, come spiegato in una conferenza stampa, arrotondare i loro introiti.
Santo Nigro, nello specifico, è figlio di Pino Nigro, coinvolto nell’operazione antiusura della DDA di Catanzaro denominata Cartesio, dell’agosto del 2009, da cui questa di oggi ha preso l’avvio. Coinvolta anche la madre, Franca Coccia, che avrebbe aiutato il figlio in un trasporto di droga dalla Lombardia.
Proprio da Milano, Napoli e Cosenza il gruppo si approvvigionava di hashish e cocaina, per poi smerciare la droga nei più svariati ambienti. Modiche quantità di stupefacente sono state sequestrate anche nel corso delle perquisizioni effettuate questa mattina. Tra i 18 indagati totali, 3 persone, di cui due milanesi, risultano denunciate in stato di libertà per gli stessi reati. L?indagine è stata denominata Cremino, dal termine con cui gli spacciatori e gli assuntori si riferivano ad un particolare stupefacente di nuovo tipo, una sostanza di una forma inconsueta, cremosa, con un effetto drogante superiore al normale. La crema di hashish è usata per scopi meditativi anche dai sadhu indiani, da molti monaci buddhisti in Nepal e, in generale, nella zona himalayana, è stato specificato in conferenza stampa, alla quale hanno preso parte il procuratore di Paola, Bruno Giordano, il Comandante dei Carabinieri di Cosenza, Colonnello Aldo Iacobelli, il Capitano Luca Giandominici e il Tenente Vincenzo Falce della Compagnia di Scalea. Specificato anche che i ricavi dello spaccio al dettaglio sono risultati ammontanti anche a dieci volte il costo dello stupefacente acquistato all’ingrosso. Nell’operazione di oggi sono stati impiegati un centinaio di militari, coaudiuvati da unità cinofile di Vibo Valentia.

IL COMMENTO DEL PROCURATORE DI PAOLA, GIORDANO
«La droga è ormai quasi un integratore economico, per tanta gente». A dirlo è Bruno Giordano, Procuratore della Repubblica di Paola (CS), il quale ha commentato l’operazione «Cremino».
«In fondo basta un trasporto andato bene, una partita anche piccola di droga per risollevare una situazione economica», commenta Giordano. «E così tanta gente non si sottrae alla tentazione di arrotondare, di poter sistemare le cose legali attraverso questo mercato illegale. Ovunque si sono trovate persone aldisopra di ogni sospetto che trafficavano abbondantemente in sostanze stupefacenti», aggiunge Giordano. «E’ l’oro bianco – conclude – dell’odierna società. Purtroppo è una realtà con la quale dobbiamo fare i conti. Non c’è più una frangia da attenzionare, direi che in larga misura buona parte della popolazione può cadere in questo inghippo».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE