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MATERA – UNO SGUARDO di sfida, un acceso battibecco e poi il raptus di violenza. Al centro di tutto questo una donna contesa tra due uomini. E’ andata pressappoco così l’aggressione che si è verificata lunedì mattina dinanzi al panificio Perrone in via Dante e che ha portato all’arresto con l’accusa di tentato omicidio di un uomo di 38 anni noto alle forze dell’ordine. «E’ un pluripregiudicato conosciuto per reati di droga e già implicato nell’operazione Pony Express e in quella Revival», hanno spiegato gli inquirenti in conferenza stampa. Si tratta in base agli elementi raccolti ed alla foto visionata di Nicola Stasi 38 anni di professione carpentiere che è stato tratto in arresto nella serata di lunedì dopo una rincorsa durata l’intera giornata. L’uomo cosciente di ciò che era successo non ha opposto alcuna resistenza alle forze dell’ordine.
Questa la ricostruzione degli inquirenti nel corso della conferenza stampa di ieri mattina in Questura a cui hanno preso parte il capo della mobile Nicola Fucarino e il capo delle Volanti Maria Concetta Piccitto. «Nella prima mattinata di lunedì», ha raccontato la dottoressa Piccitto, «abbiamo ricevuto alcune telefonate al 113 che ci segnalavamo delle persone che si picchiavano in via Dante nei pressi del panificio Perrone. Si trattava del figlio di uno dei titolari del panificio, un uomo di 40 anni, che aveva riportato una copiosa ferita alla regione parietale e all’avanbraccio. A ferirlo un uomo individuato a bordo di un furgone bianco e grigio da cui aveva preso e impugnato un martello e una mazzuola da carpentiere. Si risaliva», conclude la Piccitto, «facilmente all’identità dell’aggressore interrogando le tante persone presenti in una zona che alle 8 circa del mattino era alquanto popolata».
Da questo momento comincia il lavoro investigativo degli uomini della squadra mobile, il dirigente Nicola Fucarino sottolinea in particolar modo l’aiuto e la collaborazione dei cittadini materani: «devo dire che ancora una volta è stato determinante per arrivare in tempi celeri alla soluzione del caso ed evitare che lo stato di agitazione dell’uomo potesse produrre altri gesti violenti. Due in particolare i testimoni utili per le indagini. Il primo non ha visto l’aggressione ma ha soccorso all’interno del negozio la vittima che gli ha indicato il nome del suo aggressore. Un indizio essenziale per noi che abbiamo subito potuto avviare le nostre ricerche senza attendere che la vittima stessa si riprendesse dal trauma cranico e dallo stato di shock conseguente.
Il secondo testimone», continua Fucarino, «è una ragazza che ha visto il tizio mentre si allontanava. A quanto pare l’incontro è stato del tutto occasionale, c’è stato una sorta di sguardo di sfida, abbastanza teso tra i due, qualche parola e poi visti i rapporti pregressi si è giunti all’aggressione. Non si può parlare però di premeditazione, credo, perché l’incontro è assolutamente occasionale e l’uomo aveva con sé il martello e la mazzuola che ha poi usato, perché li adopera comunemente per lavorare. In sostanza solo dal momento in cui va nel furgone pensa assolutamente a ciò che deve fare». Poi qualche parola sui colpi inferti e sulla condizioni dell’uomo ricoverato: «i colpi per la ricostruzione che abbiamo fatto sono stati inferti da posizione latero-posteriore, fortunamente al secondo tentativo la vittima ha avuto la prontezza di proteggersi con il braccio e di evitare guai peggiori». La caccia all’uomo è durata l’intera giornata, l’uomo si è nascosto e poi è stato catturato nella serata di lunedì. «Era nascosto a Matera, è un pluripregiudicato con svariati precedenti nel mondo delle sostanze stupefacenti, già implicato in reati contro il patrimonio e le persone e in operazione come Pony Express e Revival. L’accusa è tentato omicidio e il movente si può definire passionale. Una donna contesa che prima era con Perrone e ora con Stasi».

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