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Un nuovo appello è stato lanciato dalle comunità del Basso Jonio cosentino e dell’Alto crotonese al governatore Scopelliti a seguito del piano di rientro illustrato nei giorni scorsi per “rivedere il Piano di rientro sanitario”. L’effettivo ammontare del debito sanitario calabrese (un miliardo e 100 mila euro) è la metà di quello che si indicava, solo fino a pochi giorni fa, con dati generici e contraddittori.
La definizione del debito, ora precisa, ci fa ben sperare e confidare nella possibilità di rivedere il Piano di rientro che evidentemente, così come oggi concepito, risente di una valutazione in eccesso». Lo afferma il sindaco di Cariati, Filippo Sero (in foto): «Se la matematica non è un’opinione – aggiunge – dovrebbe esserci la possibilità di prevedere e mantenere i livelli essenziali di assistenza anche nella Sibaritide e, quindi, di reinserire, attraverso una rimodulazione, nella rete ospedaliera, anche il «Vittorio Cosentino».
Si confida che, dopo la nuova fase di confronto tecnico che dovrebbe prendere avvio da domani, si possa procedere ad un nuovo confronto politico. A distanza di giorni registriamo ancora la mistificazione di una semplice manifestazione di dissenso che si vuol far passare come «agguato». Non accettiamo questa lettura dei fatti. Che in una manifestazione di dissenso possano volare insulti, pur stigmatizzandone gli eccessi, riteniamo che ciò rientri nell’ordinaria straordinarietà di manifestazioni di massa. La ricerca di pseudo sobillatori od organizzatori occulti, è il sintomo della mancanza di argomentazioni serie nel merito del problema. Respingiamo il tentativo di criminalizzazione delle comunità del Basso Jonio cosentino e dell’Alto Crotonese che si muovono, spontaneamente e legittimamente, a difesa dell’ospedale del loro ospedale. Dopo la risibile iniziativa parlamentare alla ricerca di un «grande vecchio» che si celerebbe dietro i fischietti – conclude Sero – dobbiamo registrare la futilità dell’azione politica del gruppo consiliare provinciale del Pdl che avrebbe fatto bene, per l’occasione, a mantenere il silenzio e l’inerzia che lo ha contraddistinto in questi anni».

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