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Una domanda importante quella posta da Adriana Musella, presidente del coordinamento nazionale antimafia «Riferimenti»: «Ma siamo davvero convinti che sia solo ‘ndrangheta quello che c’è dietro i tentativi d’intimidazione? A mio avviso il ritrovamento del bazooka è l’ultimo atto in ordine di tempo di un disegno ben preciso. Quale? Creare un clima di destabilizzazione».
«Chi non ricorda – scrive – la strategia della tensione? Certamente gli obiettivi e le situazioni contingenti sono diverse ma ritengo che la tecnica scientifica sia la stessa. Credo in verità che – ha dichiarato Adriana Musella – quando la ‘ndrangheta vuole uccidere non avverte come credo che tutto questo clamore e il conseguente clima di repressione non giovi ai suoi interessi. È di giorni fa l’operazione in cui è risultato coinvolto un ex collaboratore dei servizi in riferimento alla macchina rubata piena d’armi fatta trovare nei pressi dell’aeroporto di Reggio Calabria poco dopo il passaggio del Presidente della Repubblica quel giorno in città.
I magistrati della Procura di Reggio Calabria risultano scomodi, rappresentano un pericolo perchè stanno per entrare nel cosiddetto santuario, stanno per arrivare agli insospettabili, quelli che finora sono stati ritenuti intoccabili stanno cioè per colpire il cuore dell’organizzazione. La vera linfa della ‘ndrangheta, infatti, è rappresentata dalla zona grigia, la famosa “borghesia mafiosa” fatta da professionisti, politici, amministratori nonchè rappresentanti istituzionali compiacenti. Conosco la statura morale e professionale del procuratore Pignatone e dei suoi aggiunti: non si fermeranno, non si lasceranno intimorire anche se loro sono i primi a sapere che il gioco sta diventando pesante. A loro – dice – va tutta la gratitudine dei cittadini che ancora vogliono credere nel valore della giustizia,una giustizia offesa, bersaglio di mille tentativi di delegittimazione ma ancora testardamente determinata».

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