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di MARIANGELA LISANTI
IN occasione della 60 esima Giornata Nazionale Vittime di Incidenti sul Lavoro la sezione provinciale dell’Anmil, che da anni si impegna affinché i lavoratori non siano offesi da rischi inutili e da infortuni prevedibili, ha organizzato una giornata per denunciare le drammatiche condizioni di vita degli invalidi del lavoro. A Matera la manifestazione è iniziata con il raduno dei soci, delle autorità e dei gonfaloni, nel piazzale antistante la Chiesa di “Maria Madre della Chiesa”. Dopo la Santa Messa, officiata da don Filippo Lombardi, in suffragio di tutti i caduti sul Lavoro, è seguito un convegno presso la sala conferenze della “Caritas”. Ad aprire i lavori è stato il presidente dell’Anmil Mario Pompeo Iannuzziello. «Il nostro Paese – ha detto – sta diventando un luogo di conquista per tutti coloro che fanno soldi sulla pelle degli esseri umani. Interi territori sono rovinati e avvelenati dall’inquinamento e l’interesse di pochi provoca gravi conseguenze sulla popolazione. Come lo scempio del territorio, anche gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali sono quasi sempre il risultato di una intensificazione dello sfruttamento, di ritmi di lavoro inumani che provocano condizioni di vita e di lavoro insicuro in ambienti insalubri, a contatto con sostanze nocive senza adeguate protezioni per i lavoratori. Non si possono subordinare la salute e la vita umana alla logica del profitto, ai costi economici aziendali o ai bilanci dello Stato». E’ seguito l’intervento del sindaco di Matera Salvatore Adduce che ha evidenziato la ferma volontà dell’amministrazione di continuare a sostenere l’Amnil, tanto che il Comune è diventato socio sostenitore dell’associazione. «Sono preoccupato – ha detto il primo cittadino, anche se i dati del 2009 lasciano un margine di speranza; ma non dobbiamo abbassare la guardia, perché sono ancora tante le vittime di incidenti sul lavoro. E’ necessario un impegno maggiore per prevenire gli infortuni e le malattie professionali e le perdite si devono ridurre drasticamente, anche grazie al contributo di iniziative come queste. Infatti, dobbiamo valorizzare l’impegno che questa associazione dedica a questi problemi e rafforzare il sostegno ai lavoratori». Dopo gli interventi dell’assessore provinciale Antonio Montemurro, che ha evidenziato come sia necessario cambiare la cultura del lavoro, del sindaco di Pisticci Michele Leone e dell’assessore ai servizi sociali del comune di Irsina Sapia Paci, hanno espresso le proprie considerazioni sul tema Flavia De Licio, responsabile della locale sede dell’Inail e di Filomena Zaccagnino, funzionario incaricato dalla direzione regionale dell’Inail. Ha concluso la serie di interventi la senatrice Maria Antezza che ha ribadito l’attenzione che la Commissione in Senato sta dando a questo problema. «Il numero degli infortuni – ha detto la senatrice – rappresenta una tragedia alla quale bisogna reagire; non dobbiamo rassegnarci. Come commissione abbiamo posto all’attenzione del Governo alcune importanti questioni dalle quali non si può prescindere: tra le altre, una maggiore attenzione allo sfruttamento minorile, una maggiore vicinanza alle imprese e ai lavoratori in questo momento di crisi, agevolazioni fiscali per l’acquisto di nuovi macchinari più sicuri». E’ seguita la consegna delle targhe di benemerenza ai soci Giuseppina Di Pede, Pasquale Pugliesi, Giuseppe Pace, Mauro Lacovara, Armando Torraco. La giornata, che ha visto la partecipazione anche dei Vigili urbani, della Polizia provinciale e della Guardia di finanza che prosegue nell’azione di controllo, in materia di sicurezza, sui luoghi di lavoro, si è conclusa con la deposizione della corona di alloro al monumento ai caduti, in piazza Vittorio Veneto.

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