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E’ stato picchiato a sangue dai suoi compagni di classe un giovane di 14 anni, di Rende. I fatti risalgono a martedì e si sono verificati sia all’interno dell’istituto tecnico industriale “Monaco” che lungo il viale Mancini, subito dopo l’uscita da scuola. Ilr ragazzo che frequenta la prima classe, è stato deriso per tutta la giornata e alla fine si è preso così tanti pugni e calci che è dovuto ricorrere alla cure mediche. Il padre ha subito denunciato il fatto ai carabinieri di Cosenza, indicando come responsabili cinque ragazzi, anch’essi frequentanti il “Monaco”. Due (tra cui un giovane di nazionalità russa) sono suoi compagni di classe mentre gli altri tre frequentano anch’essi lo stesso istituto, ma altre classi.
Il gruppo dei Four boys a seguito di questo nuovo e gravissimo episodio di bullismo a Cosenza, ha così deciso di scrivere al provveditore agli studi, Luigi Tricoli, per chiedere il suo intervento: «Quello che è successo ieri all’istituto Monaco – affermano Vincenzo Pio Campanella e Kevin Ruello – è l’ennesimo episodio che si registra da noi. Ne abbiamo parlato con il nostro Prefetto e il nostro Sindaco, che ci stanno dando una grossa mano, ma serve il suo aiuto». «I nostri papà – affermano – ci hanno detto che la Cassazione ha stabilito che i bulli possono essere cacciati da scuola». Campanella e Ruello annunciano infine l’ingresso di un nuovo bambino, Alfonso Ricci, nel loro gruppo, mentre ieri avevano proposto al sindaco Perugini di attuare un’iniziativa: «Chiediamo al presidente del Cosenza calcio di accogliere il nostro appello e quello del sindaco Perugini, facendo indossare ai calciatori della nostra squadra una maglietta con la scritta ‘No al bullismo, no alla violenza’. Il dott. Citrigno si è detto disponibile ad accogliere il nostro invito e ci terremmo tanto che fosse la nostra città a dare un bell’esempio. Le scene che abbiamo visto ieri sera in tv fanno parte di un calcio che ci fa schifo». «Anche quello è bullismo – dicono Vincenzo Pio Campanella e Kevin Ruello – perchè è la sopraffazione di pochi che vogliono dettare legge. Cosenza dia una bella risposta di civiltà». «Stiamo aspettando una risposta dal Cosenza Calcio. – dicono i ragazzi – La violenza è terribile e la scuola deve insegnare a frenarla ed a promuovere la solidarietà».

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