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«Disguido» è la parola scelta dal rettore per buttare acqua sul fuoco, perché a dar retta agli umori
degli spettatori, più o meno interessati, la materia è davvero incandescente. Il rettore dell’Università di Basilicata Mauro Fiorentino ha revocato gli atti della commissione esaminatrice incaricata di effettuare la valutazione comparativa dei curriculum degli aspiranti a un posto di professore di ruolo nella facoltà di lettere e filosofia. Il settore è quello delle discipline demoetnoantropologiche (sic!), che è lo studio integrato di demografia,etnografia, e antropologia culturale. Sembra che il problema sia nato dal reclamo di un candidato che si è visto escluso, Vincenzo Matera, professore associato da cinque anni della facoltà di scienze della formazione dell’Università di Milano “Bicocca”. «Tra le domande esaminate nel corso della procedura di valutazione comparativa – scrive il rettore tornando con la mente a quanto accaduto – non risultava». In pratica sul plico allegato alla domanda non ci sarebbe stata l’indicazione della «sigla e del nome del settore scientifico disciplinare» come previsto dal bando, in questo caso “M-DEA/01”, piuttosto solo «una dicitura generica». Quindi quel plico sarebbe «confluito» tra quelli indirizzati a un’altra commissione incaricata di valutare i curriculum degli aspiranti per un secondo posto di professore di ruolo, sempre nella stessa facoltà di lettere e filosofia, sempre bandito con il medesimo decreto del 30 giugno del 2008, ma questa volta per una cattedra di filosofia morale, “M-FIL/03”. Si aggiunga che la commissione incaricata per il posto ambito dal professor Matera non si è potuta riunire per le dimissioni di un componente fin quando dal Ministero non è stato fatto un altro sorteggio per la designazione del sostituto. Il risultato è che il nome di Vincenzo Matera è scomparso.
Anche spulciando il verbale dell’altra commissione, quella per la cattedra di filosofia morale, tra i 25 nomi dei candidati di Vincenzo Matera non c’è la benchè minima traccia: la data è 17 settembre 2010; gli idonei il professore Paolo Amodio, e il professore Paolo Augusto Masullo, già associato in servizio proprio nell’Università di Basilicata, e figlio del celebre Aldo, due volte senatore della Repubblica e mentore di due dei cinque membri della commissione (citati come «allievi» anche sul suo blog), che alla fine si sarebbe aggiudicato il posto da ordinario.
Quindi che fine ha fatto il plico col lunghissimo curriculum di Matera?
«Certo che lo hanno visto». Chiarisce Mauro Fiorentino, un rettore col numero di cellulare sul sito dell’Università, che perdipiù risponde anche di sera. «Il fatto è che le commissioni non si sono messe in contatto tra di loro per risolvere l’anomalia. Peraltro la domanda è un atto distinto rispetto al plico, che è arrivato a destinazione correttamente, quindi le due cose hanno imboccato percorsi differenti, e il collega Matera a differenza di altri non si è fatto mai sentire per informarsi su quanto succedeva. Ammetto che c’è stata incapacità nel gestire la situazione da parte dell’ufficio competente, ma più che mortificarmi che posso fare?»
Secondo il suo decreto dello scorso 22 settembre si ritiene «necessario e rispondente all’interesse pubblico svolgere il riesame e l’integrazione degli atti già posti in essere dalla commissione integrandoli con la valutazione del predetto candidato». Per questo si interviene in autotutela che è quando un’ente pubblico interviene su quanto già compiuto per risolvere questioni attuali o potenziali.
«Per fortuna per queste procedure sono molto lunghe e complesse – rassicura Fiorentino – quindi si fa ancora in tempo a rimediare».
Leo Amato

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