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di ROSSELLA MONTEMURRO
MATERA – Il mantenimento dello standard di sicurezza presente in Regione passa attraverso il riadeguamento dell’organico nelle Questure di Matera e Potenza.
Lo hanno ribadito ieri a Matera il segretario generale regionale del Siap (sindacato italiano appartenenti polizia), Lorenzo Creanza e il segretario regionale vicario Giovanni D’Ambrosio, divulgando alla stampa la lettera inviata al ministro dell’Interno, Roberto Maroni e al Capo della Polizia, Antonio Manganelli in cui sostanzialmente si chiede di potenziare gli organici.
«La politica sulla sicurezza è un diritto che va salvaguardato nei confronti di tutto il Paese senza limiti e senza privilegiare il Sud o il Nord – hanno affermato Creanza e D’Ambrosio – Su Potenza abbiamo necessità di rafforzare il controllo del territorio con ulteriori volanti per una vigilanza permanente e costante.
Fino a dicembre registreremo un esodo di trenta unità.
Il capoluogo non riesce a coprire un turno con due volanti.
Fortunatamente disfunzioni non ce ne sono, c’è responsabilità sia del sindacato sia degli appartenenti alla polizia che garantiscono un’attività investigativa assidua.
Siamo operatori di polizia prima di tutto.
Su Matera abbiamo venticinque uomini in uscita ma riusciamo ad avere anche la terza volante».
Il controllo nelle ventiquattro ore, quindi, viene garantito con sforzi enormi: «La Basilicata, fortunatamente, non è ai livelli di Calabria e Campania.
Sarà un guaio se avremo forze esterne di criminalità», ha detto Creanza.
A Potenza i vuoti di organico riguardano anche le dirigenze (in particolare Digos, divisione Anticrimine e Ufficio di P.g.), con funzionari che devono far fronte a due diversi tipi di impegno, raddoppiando il lavoro.
«La Polizia di Stato in Basilicata opera in un contesto geografico occupato da 600mila abitanti, molti dei quali con problemi occupazionali di ampio respiro che determinano un costante stato di agitazione tra gli animi tale da richiedere un impiego quotidiano delle Forze dell’ordine nei servizi di ordine pubblico – ha sottolineato Creanza – Non si può a tal proposito non fare cenno alla situazione di precarietà in cui versano i lavoratori lucani dello stabilimento Fiat di Melfi dove i poliziotti del Commissariato sono costantemente impegnati in servizi di ordine pubblico oltre che in attività investigative e, nonostante l’esiguo organico, garantiscono la loro e l’altrui incolumità senza prescindere da quel senso di appartenenza all’amministrazione che rappresentano».
«Gli ultimi avvenimenti criminosi ed il fenomeno delinquenziale presente nell’entroterra Potentino e nel territorio del Vulture Melfese si sono finora paventati attraverso l’affiliazione dei clan esistenti in Basilicata alla malavita delle regioni limitrofe – ha continuato Creanza – Oggi l’”affiliazione” si sta sciogliendo».
Questa volontà di “autonomia” provocherebbe il degenerare di un sistema di criminalità tale da creare forti preoccupazioni alla quotidiana convivenza civile e democratica di una Basilicata finora salvaguardata proprio da un’efficiente Polizia di Stato.
La recente Finanziaria, inoltre, ha portato tagli nella sicurezza.
«C’è una fuga del personale che lascia il Corpo anche per i mancati riconoscimenti della contrattazione nel comparto di sicurezza, essendo la posizione delle forze di polizia inserita in quella generica del pubblico impiego», hanno concluso Creanza e D’Ambrosio.
A livello locale, prefetti e questori delle due province hanno garantito pieno sostegno al Siap.

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