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di Alfonso PECORARO
Dall’analisi della partita alle prospettive future. La Polizia Municipale Avis Potenza bagna nel migliore dei modi l’esordio in campionato, rifilando un inaspettato 3-1 al Sarno. Inaspettato per la facilità con la quale è venuto fuori il risultato nel terzo parziale (assolutamente perfetto) e nel quarto, quando le ragazze di Gagliardi hanno preso in mano il match, corretto qualche errore in ricezione, attaccato con giudizio e difeso in maniera granitica. Soprattutto prendendo le misure alla brasiliana Santos e alla Lorè le quali due hanno subito una serie di muri in faccia da Rotondo e Composto, che hanno esaltato anche il resto del gruppo. Muro, appunto: la chiave del match nel momento topico. E dire che le salernitane alla vigilia erano quotate parecchio: oddio, lo restano ancora perchè hanno nelle loro fila le due atlete citate che sanno mettere la palla a terra anche nei momenti complicati. Ma proprio questa deve essere la convinzione che armerà le potentine: aver giocato alla pari e per lunghi tratti anche meglio delle avversarie. Alt, però, perchè di qui a pensare che si può guardare a una stagione esaltante, a un campionato di vertice, ce ne passa. Questo è un traguardo che Vico e socie dovranno meritarsi con costanza nel tempo, con il continuo lavoro in palestra, restando con i piedi per terra e non lasciandosi trascinare nei facili entusiasmi che la vittoria di sabato ha creato, tanto nella dirigenza, quanto nel pubblico. Le potenzialità ci sono, il valore anche, ma calma: è stata centrata solo la prima vittoria, figlia tanto dei grandi meriti di tutte le ragazze di Gagliardi, quanto anche dei demeriti delle avversarie. E’ chiaro, però, che è molto più agevole commentare una gara vinta, con i suoi alti e bassi, piuttosto che una persa in malo modo. Ed allora pieno merito a tutte le protagoniste, alla regia della Tenza, all’implacabilità di Simona Rotondo (17 punti) e di Ambra Composto, allo stoicismo di Anna Pericolo (infortunata, ma determinante ugualmente), all’elasticità di Fabiola Iazzetti, un libero “di gomma”, alla freddezza di Morena Lancellotti, che ha debuttato in B1 a 17 anni e in una fase delicatissima della partita. Poi, delle qualità del martello Vico non si discute, anche se il suo scout è inferiore alle aspettative. Certo c’è da lavorare e da crescere ancora, come testimonia la partita della Nielsen che ha difeso maluccio e attaccato a corrente alternata, ma nel momento topico del match ha messo la palla a terra. La bravura di tutte, ora sarà quella di mettersi alle spalle il successo e guardare già alla sfida di Valenzano di domenica sera con la consapevolezza di aver solo fatto un passo avanti e non certo di sentirsi imbattibili. Evidentemente, però, i primi tre punti danno tranquillità e morale. Meglio, danno serenità. Perchè alla fine del primo giro di giostra il commento più rispondente alla realtà è quello della palleggiatrice Maria Tenza. Eccolo: “La tensione iniziale per il debutto era evidente, poi ci siamo sciolte e abbiamo giocato un terzo set perfetto, nel quale non abbiamo pensato al punteggio. A noi ci serve giocare tranquille”. Avanti così: senza pressioni è meglio.

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