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MELFI – Il segretario nazionale della Fismic, Roberto Di Maulo, ha testimoniato nel corso della seconda udienza sul ricorso presentato dalla Fiat contro il reintegro dei tre operai (di cui due delegati della Fiom) licenziati nello scorso mese di luglio. La testimonianza di Di Maulo era stata richiesta dai legali della Fiat dopo che il rappresentante della Fismic aveva rilasciato un’intervista al settimanale «Panorama» in cui aveva detto che «nello stabilimento di Melfi la Fiom aveva creato un clima di intimidazione». Entrando in Tribunale, Di Maulo ha detto che racconterà «come sempre la verità che mi è stata riportata dalle mie persone di fiducia. Non ho mai parlato e mai mi permetterei di parlare di sabotaggio. È una frase che mi è stata attribuita. Credo che quella notte ci siano stati comportamenti volti a fare avere allo sciopero un valore più grande di quello che avrebbe avuto con la normale astensione dal lavoro». Secondo quanto si è appreso, oggi il Giudice del lavoro, Amerigo Palma, ascolterà anche delegati della Uilm, della Fim, dell’Ugl e della stessa Fismic, «che – ha spiegato Di Maulo – avevano firmato un documento di solidarietà, insieme agli altri delegati, ma solo per Marco Pignatelli, l’unico privo di tutele sindacali e quindi più esposto; quel documento – ha concluso Di Maulo – non era teso a scagionare nessuno».

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